Frosinone: anziano costretto a dormire in ginocchio sulla sedia del pronto soccorso, stremato dall’attesa
Anziani senza nessuna tutela, che stanno affrontando questo periodo con tanta paura nel cuore e con poche rassicurazioni.
La foto-denuncia di un utente su Facebook che vedete è stata scattata a Frosinone, all’interno del pronto soccorso: “La situazione al Pronto Soccorso di Frosinone è allarmante, si sta andando al tracollo, c’è gente che da giorni dorme sulle sedie a rotelle o sulle sedie normali. Dove per mangiare un boccone devi farlo su uno scatolone a modo tavolino. Adesso, la vita qui, è ad un solo respiro”.
I contagi continuano a crescere e i pronto soccorso sono sempre più affollati. Alcuni parlano di ospedali al collasso, di medici esausti dal loro turno di lavoro e talvolta diventano positivi anche loro. La fotografia in alto è stata scattata al pronto soccorso dell’ospedale di Frosinone. Un anziano è costretto da diverse ore a riposare su una sedia, in mancanza di un letto, stremato dalla lunga attesa. Marco Lothar, che ha postato lo scatto-denuncia su Facebook ha allo stesso tempo sottolineato la grandezza e la professionalità con cui medici e infermieri svolgono il proprio lavoro pur nelle difficoltà. “Degli angeli veri“. Purtroppo i tempi per visitare tutti, accuratamente, si fanno sempre più lunghi e i posti per il ricovero sono solo un miraggio.
Questa la lettera con cui su Facebook sono state accompagnate le fotografie scattate all’interno del pronto soccorso dello Spaziani:
“ Continuate a giocare a fare i dottori, i saputelli ed i menefreghisti. Questa è la situazione al pronto soccorso dello Spaziani di Frosinone, dove si sta andando al tracollo, dove c’è gente che sta giorni sulle sedie a rotelle o sulle sedie normali. Dove per mangiare un boccone devi farlo su uno scatolone a modo tavolino. Adesso, la vita qui, è ad un solo respiro. Ma voi continuate a giocare ed a far finta che niente stia accadendo.
Bisogna essere anche fortunati a sentirsi male. È una settimana quasi che sto ricoverato qui e nessuno, dico nessuno si è mai risparmiato. Dottori, infermieri, portantini, autisti delle ambulanze…nessuno è stato mai scortese.
Li chiami mille volte e mille una volta vengono…sono degli angeli veri e l’ho constatato solamente stando qui. Abbiamo delle persone stupende che ci stanno salvando la vita, perché solo chi vive questo inferno, ha ben chiaro tutto quello che sta accadendo e, anche quando la paura ti assale, perché ti assale, ci sono questi angeli che anche solamente con una parola, ti aiutano. Spero di uscire presto da questo incubo, perché da questo incubo ho imparato e sto imparando tanto. Questa estate abbiamo riso per quella lobotomizzata di “non ce ne COVIDDI” e oggi per le condizioni dei nostri ospedali ce la prendiamo con lo stato. SIAMO NOI IL CANCRO DELL’ITALIA, siamo noi che dobbiamo stare attenti alla nostra salute“.