“Da qui al lockdown credo che ci siano anche possibilità intermedie anche se meno si riesce a fermare il contagio e più si avvicina a questo tipo di scelta. Il lockdown è una cosa drammatica ma allo stesso tempo molto semplice, quando non puoi fare altro allora chiudi tutto”.
Così Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. Galli ha aggiunto: “L’estate che ci è stata, con tutte le sue caratteristiche, con la popolazione che ha pensato di poter fare a meno di preoccuparsi, ci ha dato quello che ci ha dato”, così spiegando anche che “in questo caso tutto il sistema è stato carente con un’articolazione molto complessa in ambito ospedaliero tra governo e regioni. Si rischia più di combinare guai che altro. Mi sarei augurato più concretezza e meno litigiosità. Mi aspettavo più decisioni a livello nazionale, in maniera coerente e in aiuto di tutti”.
“Non vedo morti di fame per le strade in questo momento, ma vedo purtroppo morti di malattia negli ospedali”, ha detto ancora l’infettivologo del Sacco, spiegando che nell’immediato c’è il rischio che molte persone muoiano per questa malattia. Per l’esperto devono essere sostenute le persone maggiormente in difficoltà ma – ha detto ancora – “piantiamola di dire che o si muore di questo o di quello: subito si rischia di morire di questa malattia, tutto il resto è modo inadeguato per affrontare il problema”.