Regole rigide e severe quelle imposte dall’azienda alimentare Star, che produce insaporitori, sughi, salse e derivati del pomodoro, piatti pronti ed infusi.
L’azienda ha licenziato un operaio di 51 anni perchè avrebbe abbassato la mascherina durante il suo orario di lavoro.
“Aveva la mascherina abbassata”: è con questa motivazione che la Star – azienda attiva nel settore agro alimentare nelle zone di Agrate Brianza – ha licenziato Fabrizio Ferrari, operaio di 51 anni. E in sua difesa il sindacato della Cgil della provincia di Monza e Brianza.
Lo stesso operaio ha dichiarato di aver abbassato la mascherina ma solo dopo essersi assicurato di essere lontano dai colleghi. Il tutto è accaduto mentre Ferrari era impegnato a caricare un carrello nel reparto in cui si pesano e smistano le materie prime .
Un gesto che a gennaio ha portato alla sospensione e poi, il 3 febbraio, al licenziamento: “In otto ore di lavoro a tutti in Star – spiega in una nota stampa Federica Cattaneo, segretaria generale della Flai Cgil – può capitare di abbassare la mascherina per prendere fiato, ovviamente verificando di essere a distanza di sicurezza da altre persone o colleghi, come prevede la norma”.
Per questo e per il fatto che Ferrari sia da oltre vent’anni un esponente del sindacato emerge il dubbio che forse quello della mascherina sia stato solo un pretesto per liberarsi di lui: “Il nostro dubbio è che l’operaio sia stato colpito perché molto esposto all’interno della nostra organizzazione e che ha sempre esercitato il diritto di critica nei confronti dell’azienda. Non escludiamo l’ipotesi di dar vita a diversi ricorsi”, spiega la Cgil a Fanpage.it. Da domani quindi ci saranno tre ore di sciopero alla fine di ogni turno. A questo poi seguiranno i ricorsi nelle sedi opportune.
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