Si stima che entro il 2027 saranno circa 5 milioni i diabetici in Italia, poichè è una malattia destinata ad evolversi. Purtroppo il diabete è una malattia che rivoluziona lo stile di vita di chi ne è affetto, anche per il mantenimento del posto di lavoro.
Comunemente, come spiega Wikipedia, il termine è utilizzato per indicare una malattia cronica, inquadrabile nel gruppo delle patologie note come diabete mellito, caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue, che viene a sua volta causata da una carenza (assoluta o relativa) di insulina nell’organismo umano, ormone che diminuisce la concentrazione di glucosio nel sangue.
Tra le forme di diabete possiamo distinguere:
Diabete mellito: le urine contengono grandi quantità di zucchero. Ne fanno parte:
I sintomi legati a questo tipo di diabete sono generalmente i seguenti:
Per il diabete di tipo 1 attualmente non è ancora stata individuata una cura. Ci sono alcuni accorgimenti che aiutano a tenere sotto controllo i livelli glicemici del sangue, come una dieta equilibrata e una frequente attività fisica. Nel contempo, però, è necessaria l’assunzione quotidiana di insulina, per sopperire alla mancata produzione di tale ormone da parte del pancreas.
La terapia per il diabete di tipo 2 consiste, in genere, nell’adozione di una sana alimentazione e di un esercizio fisico costante. Se questi accorgimenti non sono sufficienti a controllare i valori glicemici, è necessario assumere dei farmaci orali, che riducono la glicemia in diversi modi: incrementando la sensibilità delle cellule all’insulina, aumentando la produzione dell’insulina, diminuendo l’assunzione del glucosio attraverso i pasti, stimolando ormoni con effetto opposto all’insulina o espellendo il glucosio agendo sul sistema renale.
Anche in assenza di complicanze, chi soffre di diabete deve condurre uno stile di vita e fare una terapia per restare in salute. La Legge 104/1992 permette alle persone di poter usufruire di alcuni benefici come l’assegno mensile di invalidità, ovviamente non esiste una pensione per i diabetici ma chi soffre di questa malattia rientra nella pensione di invalidità civile e il diritto di ricevere l’assegno mensile a chiunque soffre di questi problema, la percentuale varia a seconda della gravità.
Chi ha uno stato di invalidità superiore al 41 per cento ha il diritto alla legge 104/1992. La procedura richiede prima un accertamento effettivo dello stato di invalidità da parte della Commissione Medica.
A seconda del grado di invalidità variano anche i diritti degli affetti da diabete.
In base alla classe di appartenenza, la persona diabetica ha il diritto di ricevere una percentuale di invalidità richiedendo il riconoscimento di tale malattia e ricevere un assegno mensile.
– E’ possibile beneficiare dell’Iva agevolata al 4% sull’acquisto di una macchina e, in alcune regioni, l’esenzione permanente dal bollo.
-La detrazione del 19% e l’ Iva agevolata al 4% sono riconosciuti di diritto ai diabetici considerati disabili, con un grado di invalidità davvero alto, anche per l’acquisto di strumenti tecnologici (tv e pc).
-Il paziente, in possesso di una patente speciale e che riesce a guidare solo una vettura adattata alla sua condizione, e le persone che hanno fiscalmente a carico un malato di diabete, hanno diritto a una detrazione fiscale del 19% sulle spese di acquisto e di adattamento di un’auto. Lo stesso vale per chi assiste un diabetico con gravi limitazioni motorie o non vedente.
-I diabetici gravemente disabili hanno diritto a un piccolo sconto fiscale per le spese di assistenza non professionale (badanti).
-La pensione anticipata è invece prevista per chi soffre di diabete solo se ha i requisiti di contribuzione e una percentuale di invalidità molto elevata.
Chi sia affetto da patologia diabetica ha sostanzialmente diritto alla fornitura e prestazione gratuita di tutti i principali presidi, farmaci e analisi per la cura. La legge 115/1987 stabilisce all’articolo 3 che le Regioni, tramite le Asl, provvedono a fornire gratuitamente ai cittadini diabetici, oltre ai presidi diagnostici e terapeutici, di cui al decreto 8/2/1982, anche altri eventuali presidi sanitari ritenuti idonei, allorquando vi sia una specifica prescrizione e sia garantito il diretto controllo dei servizi di diabetologia. L’esenzione da ticket è ulteriormente assicurata dal Decreto 28/5/1999 che include il diabete mellito fra le patologie croniche e invalidanti. Il diabete è inoltre inserito nei programmi del Piano Sanitario Nazionale.
Se, dunque, dall’insulina all’emoglobina glicata, agli ipoglicemizzanti orali, tutte le basilari risorse per la terapia e il controllo della patologia sono assicurate al paziente senza esborso di denaro, la ineguale applicazione della legge 115 sul territorio nazionale dà luogo a differenze quantitative nella distribuzione dei presidi diagnostici e terapeutici (siringhe, strisce reattive eccetera), per i quali esiste tuttora un’eccessiva discrezionalità a livello di Regioni e persino di singole Asl.
La legge 104 /1992 prevede agevolazioni lavorative per i familiari che richiedono assistenza e per gli stessi lavoratori con disabilità. I permessi retribuiti consistono in tre giorni al mese o, in alcuni casi, in due ore di permesso giornaliero.
Principalmente ad occuparsi dei permessi lavorativi previsti dall’articolo 33 della Legge 104/1992, sono stati gli enti previdenziali. Le condizioni sono diverse a seconda che a richiederli siano i genitori, i familiari o gli stessi lavoratori.
I permessi retribuiti spettano ai lavoratori dipendenti:
1. disabili in situazione di gravità;
2. genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità;
3.coniuge, parenti o affini entro il 2° grado di familiari disabili in situazione di gravità. Il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona con disabilità grave abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti (L. 183/2010).
Prima di fare la richiesta di invalidità bisogna stabilire la diagnosi di diabete rivolgendosi al proprio medico curante che rilascerà un certificato che evidenzia il diabete. Bisogna, poi, inviare il certificato per via telematica all’INPS che procederà con l’invio della domanda.