Sono giunte numerose segnalazioni dall’ospedale di Taranto e non solo, di pazienti che avevano sintomi da Coronavirus come febbre e tosse ma nonostante i tamponi tutti negativi, la situazione degenerava. Dopo aver effettuato la Tac, i medici confermavano che il paziente era affetto da polmonite interstiziale da Covid-19 ma il tampone del paziente infetto continuava a risultare negativo. Arrivano conferme anche da Codogno.
Li hanno chiamati casi Covid-like: si tratta di pazienti negativi al tampone e con sintomi evidenti, ma dalla Tac si rivelano polmoniti interstiziali del tutto analoghe a quelle dei pazienti Covid. «Questi pazienti sono del tutto simili a quelli di Covid, ma senza che il virus emerga dal tampone. Talvolta lo scoviamo solo nel liquido di lavaggio bronco-alveolare. Il virus è sceso, lo dobbiamo cercare più in profondità» ha dichiarato Mario Balzanelli, presidente nazionale della Sis 118 (Società italiana sistema 118) che opera su Taranto.
Arrivano casi anomali di polmonite da Covid-19 del tutto silenziosi: pochi sintomi evidenti, tampone negativo ma polmonite in corso. Il coronavirus insomma sembra poter danneggiare i polmoni anche in maniera silenziosa in chi è asintomatico.
Le segnalazioni sono arrivate da ogni parte d’Italia. Alcuni giorni fa è stato pubblicato su Radiology un articolo scritto dai radiologi di Codogno con i colleghi dell’Istituto Galeazzi di Milano che descrive la situazione anomala
La conferma arriva da un centro radiologico che ha effettuato 170 radiografie: 100 di esse mostrano che la polmonite è in corso. Ciò che desta perplessità è che molti di questi pazienti che erano affetti da polmonite, in realtà, avevano tampone negativo.
«La negatività di questi pazienti simil Covid al tampone – commenta Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e co-autore dello studio – potrebbe essere legata al fatto che questo esame è stato fatto con troppo anticipo o alla presenza di falsi negativi. Ad ogni modo ogni sintomatologia che in qualche modo può ricordare Covid deve essere sorvegliata e indagata: abbiamo visto infatti che la strumentazione diagnostica può evidenziare anche seri problemi in pazienti che all’apparenza non hanno sintomi, o li hanno solo sfumati. Sono casi preoccupanti, perché possono sfuggire».
Mario Balzanelli descrive : «In queste settimane post lockdown abbiamo visto sempre meno pazienti positivi, invece questi casi simil-Covid sono aumentati, e sono tutti uguali. Un popolo che sfugge alle classifiche ma che, dal punto di vista clinico, è identico ai casi Covid. Mi diranno che non tutte le polmoniti interstiziali sono legate al coronavirus, ma in questo periodo fanno scattare un allarme».
Un uomo di 80 anni chiama la Centrale operativa 118 di Taranto lamentando stipsi e febbricola (37.5°C), appena comparsa. Non ha tosse, non ha affanno, non ha patologie pregresse, buona la saturazione arteriosa di ossigeno: 93% in aria ambiente (valori normale ‘minimo’ di 80 mmHg); viene effettuato il tampone naso-faringeo, con esito negativo.
Poi viene prontamente eseguita l’emogasanalisi, è un esame di competenza infermieristica o medica che permette di misurare le pressioni parziali dei gas arteriosi e il pH del sangue. Qui la prima sorpresa.
È presente una condizione di severa insufficienza respiratoria acuta, con pressione parziale di ossigeno di 57 mmHg (valore minimo di 60 mmHg). La Tac del torace rivela polmonite interstizio-alveolare Covid-like, ossia il paziente era affetto da polmonite interstiziale da Covid-19.