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I pedofili attraggono minori su TikTok: l’avvertimento della polizia

Tik Tok è diventato uno dei social più popolare tra i giovanissimi.

TikTok, noto anche come Douyin in Cina è un social network cinese lanciato nel settembre 2016, inizialmente col nome musical.ly.

Attraverso l’app, gli utenti possono creare brevi clip musicali di durata variabile tra i 15 e i 60 secondi ed eventualmente modificare la velocità di riproduzione, aggiungere filtri ed effetti particolari.

Da gennaio 2020 ha conquistato il primato assoluto di download, con 104,7 milioni di utenti che l’hanno scaricata in quel solo mese, sorpassando addirittura WhatsApp.

Molto amata dai giovanissimi che la utilizzano per condivide brevi filmati, è purtroppo una delle app preferite dai pedofili per via della facilità di adescamento dei bambini.

A lanciare l’allarme a livello mondiale è la polizia spagnola, che ha inviato un appello a molti genitori: bisogna stare molto attenti a quest’app usata da molti minori poichè rappresenta il bersaglio preferito di pedofili malintenzionati che riescono facilmente ad accedere alla piattaforma per adescare bambini.

La polizia: “attenti ai vostri figli su Tik Tok”

Lo hanno ribadito, secondo quanto riporta elPeriodico, gli agenti del Grupo 3 de Protección al Menor della Unidad Central de Ciberdelincuencia de la Policía Nacional spagnola, secondo i quali i pedofili la usano spesso per contattare i minori, e questo nonostante la società cinese a cui appartiene vieti molestie e abusi su minori.

Questo appello non è rivolto solo agli utenti spagnoli ma anche a quelli italiani o di altri stati del mondo poichè rappresenta un pericolo comune.

I video pubblicati su TikTok, per quanto innocui, attirano infatti gli sguardi dei predatori sessuali, secondo l’ispettore Cecilia Carriàn, che ha spiegato a elPeriodico:

Il problema non sono i video che pubblicano i ragazzi che ballano, divertendosi. Non gli danno alcuna importanza, non vedono un senso sessuale. Il problema è negli occhi di alcuni che lo stanno vedendo. Questi video di TikTok sono al centro di questo tipo di persone per cercare di interagire con i minori.

A differenza di Facebook e Istangram, che ferma gli utenti sospetti, Tik Tok non fornisce blocchi o non segnala attività sospette. Oltretutto questa app non garantisce la tutela della privacy degli iscritti ed è finita sotto la luce dei riflettori del Garante della Privacy che vuole fare chiarezza.

In questo caso, prendere precauzioni diventa un obbligo.

L’agente Reguero suggerisce, a tal proposito, di impedire ai bambini di parlare sui social con sconosciuti, l’ispettore Carriàn consiglia di non inviare foto o video a ignoti, insegnando ai bambini a non fidarsi e ad avvisare il genitore in caso di richieste di questo tipo.

Di solito i minori si fidano degli adulti e anche di chi in rete si dimostra gentile e dolce. Molti dei pedofili, per accaparrarsi i link dei bambini, loro fotografie o video, si fingono spesso donne, sapendo che i bambini hanno più fiducia in una figura femminile.

La polizia spagnola ha anche creato un interessante documento con alcune regole basilari per l’utilizzo del web e dei social, dove specifica che è meglio eliminare o non accettare richieste di amicizia online da sconosciuti, non lasciarsi trasportare dalla curiosità per evitare rischi, e in generale mettere in pratica le stesse regole di interazione con gli altri che siamo soliti rispettare nelle relazioni dal vivo, dove dare fiducia a un perfetto sconosciuto non è altrettanto immediato.

FONTI: elPeriodico/Consejos para evitar el ciberacoso y el mal uso de internet – Policia Nacional