I vitalizi che fanno scalpore: lavorare un solo giorno da parlamentare vale una pensione a vita da 2mila euro al mese
Sembra fantascienza eppure è tutta realtà. Per assicurarsi una pensione a vita di 2mila euro al mese basta lavorare 1 giorno da parlamentare.
Fare il deputato o il senatore per un giorno o per una settimana e ricevere il vitalizio: diversi parlamentari hanno confermato di aver lavorato per un giorno solo al Parlamento o per una settimana appena e di aver ottenuto la pensione a vita di circa 2mila euro al mese, una rendita concessa dal Parlamento. Vi elenchiamo i casi che hanno fatto scalpore.
Vitalizi: lavorare un giorno al Parlamento per ricevere la pensione a vita
Il tema dei vitalizi dei parlamentari è tornato al centro del dibattito politico con il giudizio, atteso al Senato, sulla possibilità di ripristinarli per gli ex senatori che hanno presentato ricorso.
Il M5S si scaglia contro i vitalizi per i Parlamentari, ribadendo il proprio “no”a questo “odioso privilegio”.
Da ciò emergono dati davvero agghiaccianti: ex deputati o ex senatori hanno ricoperto il loro ruolo per poche ore al Parlamento, garantendosi una pensione a vita che va oltre anche i 2mila euro al mese, chiamato appunto “vitalizio”per indicare l’assegno pensionistico che gli ex parlamentari ricevono a fine mandato. Una pensione a vita, fino alla propria morte…per aver lavorato 24 ore!
I vitalizi sono stati tagliati all’inizio della legislatura, sia alla Camera che al Senato, per gli ex parlamentari, ma prima del 2018, i vitalizi sono stati erogati a chi ne aveva diritto.
I casi
A ricordare alcuni di questi episodi è il M5S che cita la il caso di Piero Craveri.
Eletto al Senato nel 1987, ha lavorato una sola settimana per poi dare le dimissioni. Dal 1987 al 2018 ha ricevuto un vitalizio di 2300 euro al mese per aver lavorato solo 6 giorni!
Altro episodio cita Angelo Pezzana, eletto deputato nel 1979 e in carica per 8 giorni, spiegando che le sue dimissioni erano dettate da motivi personali e che non gli davano possibilità di andar via da Torino. Il suo vitalizio ammonta a 2.200 euro mensili per una settimana di lavoro!
Il terzo caso cita Luca Boneschi, esponente del Partito Radicale. Fu eletto il 12 maggio del 1982 alla Camera e dopo 24 ore ovvero 8 ore di lavoro diede le dimissioni dicendo: “Non prenderò possesso della carica di deputato”, motivo dettato dal fatto che non voleva godere dell’immunità, per continuare il processo che lo vedeva querelato per delle dichiarazioni contro il giudice, nel processo di Giorgiana Masi, la studentessa uccisa durante una carica della polizia a Roma nel 1977. Il suo vitalizio ammonta a 1.733 euro mensili per aver lavorato un giorno!