Il caffè fa male al fegato?
Da un’indagine sui consumi del caffè in Italia, sembra che ognuno di noi prenda in media più di una tazzina di espresso al giorno, e che gli italiani non possono proprio rinunciare a questa bevanda! Il fatto che l’Italia sia la patria del caffè, è poi dimostrato dal fatto che ben l’80% degli italiani non rinuncia al piacere dell’espresso, e beve caffè. Una percentuale altissima, così come è alto il dato del consumo in kg l’anno, ben 6 kg pro capite, sia che il caffè sia in grani sia in polvere.
Ma il caffè fa davvero male al fegato come molti dicono?
No, non è vero e diversi studi scientifici dimostrano che un moderato consumo di caffè può avere addirittura effetti benefici e protettivi.
Come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, un fegato sano è fondamentale per il benessere del nostro organismo: aiuta a ripulire il sangue eliminando le sostanze nocive prodotte dal nostro corpo; secerne la bile, che serve a scomporre il grasso contenuto nel cibo favorendone l’assorbimento; immagazzina il glucosio affinché possa essere utilizzato quando abbiamo bisogno di energia in tempi rapidi. Spesso si pensa che esista una correlazione negativa tra il caffè e l’insorgenza della cirrosi epatica, la temibile infiammazione cronica del fegato, difficile da curare e che può portare al tumore.
Negli ultimi anni molti studi hanno cercato di capire la relazione tra il consumo di caffè e la salute del fegato.
In passato bere caffè era considerata una cattiva abitudine, come quella di bere alcool o fumare. Nel 1991, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base delle ricerche e delle conoscenze scientifiche di allora, aveva inserito il caffè nell’elenco delle sostanze definite “possibilmente cancerogene per gli esseri umani”.
Nel 2016, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha stabilito che non ci sono prove sufficienti per definire il caffè una sostanza “possibilmente cancerogena” per l’uomo. La relazione negativa tra il consumo di caffè e l’insorgenza di danni al fegato non è stata confermata, anzi il caffè risulterebbe essere un ottimo protettore contro la cirrosi epatica.
In aggiunta, nel tempo si sono accumulate numerose evidenze scientifiche a dimostrazione che non solo il caffè non fa male (tranne in soggetti con alcune patologie) ma che, se consumato in dosi moderate di 2-3 tazzine al giorno, può rappresentare una buona fonte di antiossidanti.
Attenzione però a non pensare che basti qualche tazzina di caffè per ridurre il rischio di danno al fegato. Per mantenere il nostro fegato in salute è molto importante ridurre il consumo di alcool, del fumo di sigarette e seguire una dieta equilibrata e varia insieme a regolare esercizio fisico. Inoltre, i tumori primari del fegato sono ampiamente evitabili sia con il vaccino contro il virus dell’epatite B, che eradicando il virus dell’epatite C. Infine è fondamentale assumere farmaci solo dopo aver consultato il proprio medico e, in ogni caso, non abusarne mai.