Il fuoco di Sant’Antonio, l’infezione virale tanto temuta da tutti, che coinvolge pelle e terminazioni nervose, è scatenata dall’eccessivo stress e se non curata rapidamente, si va incontro a spiacevoli complicanze di salute.
Chi di voi non è mai stato stressato? Chi di voi ha sentito parlare di una malattia denominata Fuoco di Sant’Antonio? Entrambe queste condizioni sono accomunate infatti, lo stress genera questa spiacevole infezione virale tanto temuta.
Cerchiamo di capire insieme in cosa consiste lo stretto legame tra stress e Herpes Zoster.
L’Herpes zoster chiamato o conosciuto anche come fuoco di Sant’Antonio, è una malattia infettiva causata dalla riattivazione del virus della varicella che, per una seconda volta nella vita, si ripresenta ma in un’altra forma.
Molto spesso è da piccoli che si contrae la varicella: il virus viene a quel punto intaccato dal sistema immunitario e viene immagazzinato dalle cellule nervose rimanendo latente per molto tempo. Se in età adulta avviene per un qualsiasi motivo un indebolimento del sistema immunitario, può risvegliarsi il virus sotto questa forma aggressiva.
Dopo un iniziale periodo d’incubazione della durata di 10 giorni, il virus raggiunge i nervi sensitivi della cute e appaiono subito le prime avvisaglie.
Il primo sintomo che si avverte è il prurito sulla schiena e sul torace, ma anche su viso, arti, interno della bocca, contorno occhi. Provoca oltre al prurito, anche un’intensa quantità di dolore.
Sul corpo compaiono ben presto eruzioni cutanee che stranamente coinvolgono solo metà del corpo, ovvero la parte colpita dal virus. Ad esso si associa malessere generale, febbre, mal di testa, mal di stomaco, bruciore, dolore, caldo, freddo, sensazione di pressione. La formazione di bollicine sul corpo indica che la malattia è in fase di evoluzione e quando si rompono, si formano delle croste. E’ in questa fase che il malato può infettare le altre persone.
La malattia può durare dalle 2 alle 3 settimane ma la vera guarigione avviene dopo 3 mesi circa.
Una volta contratta la malattia, il soggetto può considerarsi completamente immunizzato.
Nei casi più gravi, i pazienti lamentano mal di testa, paralisi dei muscoli facciali, dimagrimento, insonnia, stati d’ansia: questa viene considerata e identificata in termini medici come nevralgia post-erpetica.
Il fuoco di Sant’Antonio è contagioso e viene di solito trasmesso attraverso il contatto diretto con il siero presente nelle vescicole. Verrà contagiato solo chi in precedenza non ha mai contratto la varicella mentre sarà fuori pericolo chi è vaccinato oppure chi da piccolo ha già avuto la varicella. Inoltre il virus può essere trasmesso anche attraverso l’aria respirata perciò, per essere contagiati è sufficiente soggiornare nella stessa stanza dove si trova il malato.
Lo stress, oltre a provocare danni al cuore, al sistema nervoso, ad innalzare la pressione arteriosa, è in grado di scatenare anche infezioni virali come questa. La spiegazione è molto semplice: le difese immunitarie si abbassano in modo molto significativo e il nostro corpo non è in grado di produrre gli anticorpi necessari per proteggerci.
Tutto inizia nel momento in cui contraiamo la varicella, generalmente nell’infanzia, il virus rimane inattivo nel nostro corpo, finché a causa dello stress, non si presenta il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio.
Anche se la moderna medicina assicura che è una malattia facile da curare, in realtà non è tutto così banale come si pensa. Le diverse eruzioni cutanee molto dolorose che compaiono sulla pelle e spesso si associano a neuropatie.
Le bolle acquose, la pelle molto lesa, il prurito, il bruciore, determina insonnia perchè non si riesce a stare sdraiati anche semplicemente per dormire.
Individuare immediatamente i primi sintomi serve a sconfiggere l’infezione prima ancora che si sia manifestata del tutto.
Sintomi di questo tipo sono: Prurito su tutta la zona cutanea, mal di testa, febbre generalmente alta, forte sensibilità alla luce, sensibilità al tatto, dolore e formicolio su alcune zone del corpo, stanchezza, vesciche e alcune macchie rosse sulla pelle.
Consultate il vostro medico per qualsiasi dubbio, ricordando che non dovremmo mai fare auto diagnosi.
Ci sono però moltissimi rimedi naturali che sono ottimi per alleviare i sintomi più acuti e che possono essere associati senza problemi alle cure farmacologiche.
Impacchi freddi
E’ sufficiente inumidire un asciugamano con dell’acqua fredda e applicarlo sulla parte interessata per lenire il dolore e il prurito.
Polvere di avena
La farina di avena è perfetta per alleviare qualsiasi tipo di prurito pertanto ne basterà un cucchiaio da aggiungere nell’acqua mentre si fa il bagno per ottenere il dovuto beneficio.
Melissa
La melissa da sempre è stata considerata un ottimo analgesico ed antinfiammatorio poiché svolge proprietà calmanti. Sia sotto forma d’infuso e sia applicandolo come impacco sulle vesciche, si rivela sempre efficace questa pianta.
Echinacea
Studi confermano che assumere 30 o 40 gocce di Echinacea, è un ottimo rimedio naturale per rafforzare le difese naturali e prevenire il contagio.