Storie

Il pastore si ammala di Covid-19 e il sindaco del paese accudisce il suo gregge

Aiutare gli altri non è mai abbastanza, specialmente in tempo di Covid. Il sindaco di un piccolo paese siciliano, è ritornato a svolgere il lavoro di pastore, per aiutare un cittadino positivo al covid e proprietario di un gregge.
Nonostante la sua lunga carriera universitaria in economia, una laurea all’università di Palermo, il master in business administration, quindi funzionario alla Banca europea degli investimenti a Londra per 13 anni, Gaspare Giacalone, 52 anni, il sindaco di questo piccolo comune di ottomila abitanti, ha ben deciso di calarsi anche nei panni di pastore e salvare quel gregge.

Da circa una settimana infatti, il vero proprietario del gregge è risultato positivo al Covid e anche tutta la sua famiglia. Per evitare che le 250 pecore morissero di fame, il sindaco ha deciso di dare un aiuto concreto.

«Questa mattina mi trovate tra pecore, agnellini e caprette perché Antonio, il pastore, mi ha chiamato disperato per loro – ha scritto il sindaco sui social -. Ha appena saputo di essere risultato contagiato con la sua intera famiglia e non riesce a trovare nessuno che possa accudire al suo gregge. Sono corso subito all’ovile. Antonio ama il suo lavoro, è tutta la sua vita e con un nodo alla gola mi ripete che queste creature non possono essere abbandonate».

Così Giacalone, dallo scorso febbraio membro della direzione nazionale del Pd, si è tolto la fascia tricolore e ha indossato gli stivaloni di gomma. Il pastore, dall’isolamento domiciliare, gli dà consigli al telefono su cosa fare, e lui esegue. Sabato Petrosino ha pure fatto nascere «White», un agnellino, che ha poi tenuto in braccio per una foto ricordo «postata» sul suo profilo Facebook: «E’ nato White ed è già una bellissima giornata», ha commentato.

«Il Covid è anche questo – dice il sindaco-pastore – colpisce direttamente e indirettamente chi non c’entra niente. Mentre io non ho mai pensato che fare il sindaco fosse tutto onore e gloria. È mettere i piedi nella terra bagnata di sudore, dove c’è lavoro e sacrificio. Dove c’è sofferenza e bisogno. Oggi mi sento un po’ più sindaco».

Purtroppo i compiti del sindaco, da svolgere, sono tanti pertanto presto dovrà ritornare a indossare la fascia di primo cittadino per risistemare questioni burocratiche in tempo di pandemia: è per questo che lui stesso ha lanciato un appello, trovare qualcuno esperto che possa accudire le pecore fino alla guarigione del pastore. Poi ha parlato a lungo, in un intervista, dei bonus ristori del Governo: «Bisognerebbe prevederli anche per i mancati introiti dei pastori – dice – che non possono accudire il gregge ma non possono nemmeno occuparsi della produzione di latte e formaggi».

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