Un docente di scuola media media è stato condannato e denunciato per il suo gesto di frustare i ragazzi con una cinghia e messi in posizione a 90°. La sua-spiegava- era una connotazione umoristica poichè si ispirava al film “Attimo Fuggente”.
Il giudice di Grosseto che ha seguito il caso, non aveva “tanto umorismo” su questa denuncia pertanto lo ha condannato a 2 mesi di carcere.
“Ha detto di ispirarsi ad un film, ma quello sono forme di abuso”, ha spiegato.
Il suo metodo di insegnamento e di educazione è stato valutato come inadeguato.
Secondo l’accusa, infatti, in un’occasione, il docente avrebbe fatto sedere tre studenti vicino alla cattedra, con il corpo piegato a 90°, colpendoli poi con una cinghia (in modo leggero) o con un frustino. A confermarlo ci sono gli altri studenti della classe che hanno assistito alla scena.
In altre diverse occasioni aveva ricevuto comportamenti anormali. Aveva rovesciato il banco di un’alunna perchè pieno di libri e in disordine, costringendo la stessa, che indossava un busto rigido alla schiena, di piegarsi e raccogliere gli oggetti volati via per la sua ira.
Avrebbe tenuto fuori dall’aula uno studente sistematicamente, dandogli anche scappellotti e calci negli stinchi.
Peraltro la preside aveva segnalato anche che il docente avrebbe fatto fare agli studenti una ricerca su alcuna racconti comici che avevano contenuti discutibili, e poi avrebbe anche fatto vedere un video con le indicazioni su come baciarsi.
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A segnalare questi maltrattamenti alle autorità competenti era stata la dirigente scolastica, basandosi su dichiarazioni degli studenti e sollecitazioni dei genitori preoccupati, non in grado di capire fino a che punto la violenza del “prof” potesse arrivare.
L’uomo aveva provato a difendersi sostenendo di essersi ispirato ad un film, L’Attimo Fuggente (1989), con protagonista Robin Williams nella parte del prof.
La trama di questo film infatti, vede un insegnante di un liceo per classi abbienti del New England utilizzare metodi non convenzionali per esortare i suoi studenti, sotto pressione dai genitori e dalla scuola, alla libertà e creatività.