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La Spezia: condannati i genitori e il patrigno di una 12enne: “La mamma segnava sul calendario i giorni degli stupri”


Agghiacciante storia arriva da Lavagna, nello Spezino, dove una ragazzina di 12 anni è stata più volte violentata dai genitori e dal patrigno:  dopo la denuncia, è arrivata la condanna che le darebbe la giustizia che merita.

È sconvolgente il retroscena emerso in sede processuale in un caso di abusi sessuali andato in scena tra le mura domestiche dove i fatti sono avvenuti sette anni fa ma solo ora è arrivata la sentenza definitiva. Abusata dal patrigno sotto gli occhi della madre, la piccola si era rifugiata dal padre naturale che non aveva esitato ad abusare di lei. Sua madre, complice, aveva un calendario dove appuntava i giorni degli stupri. Oggi sono stati tutti condannati.

Abusi su una dodicenne: orrore a La Spezia

Una pena di dieci anni di carcere è stata decisa per al madre; stessa condanna per il compagno della donna, un quarantenne che, in alcuni periodi, divideva il letto con l’adolescente. Pena più bassa, 4 anni, invece per il padre naturale della minorenne. La piccola aveva cercato protezione in casa sua, ma anche lui, aveva abusato di lei.

I fatti risalgono a 7 anni fa, quando la bambina, ancora 12enne, subiva violenze dalle persone a lei più care. Ora la ragazza ha 18 anni e giustizia è fatta: grazie alla sua denuncia, sono finiti in galera tutti coloro che hanno rovinato la sua infanzia ed adolescenza.

La prima volta che la ragazza ha denunciato le violenze si trovava in ospedale, a Lavagna: “Vivevo con mamma e il suo fidanzato, nello Spezzino, avevo 12 anni quando il mio patrigno ha iniziato ad abusare di me”.

Proprio sulla testimonianza della ragazza, ritenuta genuina e attendibile nonostante il danno provocato sulla sua psiche dagli abusi, è stato costruito l’impianto accusatorio. A corroborare il drammatico racconto della ragazza c’era anche la confessione del patrigno. La sentenza è stata emessa ieri nel tardo pomeriggio dal giudice per le indagini preliminari Fabrizio Garofalo. I tre imputati, che hanno chiesto il processo con rito abbreviato potendo così contare su un sconto di un terzo della pena, sono stati arrestati circa un anno fa, ma oggi sono liberi in attesa che la sentenza venga confermata anche in secondo e terzo grado.


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