La straziante lettera della figlia di una delle vittime della strage Mottarone: “Papà, faremo la pace in un’altra vita”
L’Italia, a distanza di pochi giorni dalla strage del Mottarone, piange le sue vittime.
Tanti i messaggi di cordoglio che giungono dai social network ma il dolore non potrà mai essere superato. Su Facebook la figlia di una delle persone morte nel disastro della funivia Stresa-Mottarone, si rivolge al padre, Vittorio Zorloni, esternando tutto l’amore che provava per lui e iò pentimento di aver litigato in vita.
Ecco cosa scrive Angelica Zorloni sul suo profilo Facebook, rivolgendosi a suo padre, Vittorio Zorloni, il 55enne della provincia di Varese, morto insieme alla compagna 37enne Elisabetta Persanini e al figlio Mattia di 5 anni. Angelica, ricorda le discussioni che, a volte, animavano i confronti fra lei e il padre e scrive così.
“Papà, ironia della sorte oggi io ero sul versante opposto della montagna con la mia famiglia, voi avete pensato di andare finalmente a farvi un bel giro in funivia nel primo giorno di sole e libertà e invece le nostre strade si sono divise per sempre.
“So che da lassù adesso faremo finalmente pace perché, semplicemente, in questa vita non eravamo destinati a riuscire a parlarci in modo giusto. Adesso so che capirai ancora meglio che le nostre continue incazzature reciproche derivavano soltanto da tutte le incomprensioni e l’amore che non riuscivamo mai ad incanalare nel modo giusto.
Ma comunque papà, ti ho amato tanto e per questo mi facevi così arrabbiare e so che anche tu mi hai amata tanto. Anche se non leggerai mai queste parole c’è una cosa più grande e potente che ci legherà in eterno. E so, papà, che non è stato in questa vita, ma sarà nella prossima in cui sistemeremo tutto e ci riabbracceremo.
E tu, piccolo Mattia, oggi diventi un angelo meraviglioso e tanto prezioso accompagnato dalla tua mamma. Vi porto nel cuore come solo le cose belle si possono portare. Alla prossima vita, che adesso possiate ridere tutti e tre di nuovo insieme nella luce più splendente di tutte”.