Coronavirus

La virologa Capua: “Arriva una seconda ondata…? Vi spiego come si può bloccare”


Torna la paura per la prossima ondata da pandemia da covid-19 e alcuni esperti hanno già dato linee guida per affrontare la situazione qualora l’incubo dovesse tornare a piombare nelle nostre vite.

La virologa Ilaria Capua, che ci ha accompagnati nei mesi del lockdown, fornendo utili informazioni scientifiche, fa autocritica e avverte: “La pandemia si poteva evitare“. Poi parla della seconda ondata: “Una questione di responsabilità collettiva”.

La comunità scientifica ha fallito sul Coronavirus e deve fare autocritica’‘.

Intervistata dal Corriere della Sera, invita alla riflessione di ciò che sta accadendo ora, evidenziando l’andamento della curva dei contagi che sta risalendo e dice: “Non è stata un meteorite inaspettato. Era prevedibile e si poteva evitare”, afferma.

Se ad oggi ci sono 819.609 vittime dall’inizio del primo caso accertato a Wuhan, nella provincia dell’Hubei, in Cina, non dobbiamo sorprenderci, perchè tutto ciò dipende da noi, siamo noi gli artefici della situazione.

Che il Sars-Cov-2 stia continuando a circolare c’era da aspettarselo – dice -. L’obiettivo del virus è di infettare tutte le persone che incontra per garantirsi la propria sopravvivenza. Era illusorio pensare che con l’estate si sarebbe “ritirato”. I virus non pensano e non guardano in faccia a nessuno: sono macchine”.

Il fattore più preoccupante riguarda l’età dei contagiati che è molto più giovane: “Interessa una popolazione diversa rispetto alla prima ondata: bambini e giovani che, nella stragrande maggioranza dei casi, non presentano sintomi – spiega la Capua – I giovani rappresentano una fonte di contagio per le persone più fragili, i nonni, per dire. È questa la nuova sfida: riorganizzare la vita della popolazione a rischio. Non si parla di lockdown, ma di comportamenti consapevoli che possono allontanare il rischio di infezioni. Le regole sono sempre le stesse: mascherine, distanziamento, igiene. Da una parte e dall’altra”.

Ma alla domanda: cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?- la virologa risponde:  “Quando si parla di ‘seconda ondata’ si fa riferimento ai ricoveri in terapia intensiva. Per evitare questo non occorrono decreti, ma un’attiva collaborazione della popolazione. È una questione di responsabilità collettiva”. 

Per dirla concretamente, se vogliamo evitare la seconda ondata, dobbiamo assolutamente ricordarci di non cadere nello stesso errore, quello del menefreghismo e adottare le misure fin ora imposte: mascherina, distanziamento, igienizzazione.

Gli studi condotti inoltre sono molto chiari: gli anticorpi neutralizzanti, sviluppati da chi ha già ha affrontato la malattia, non garantiscono l’immunità da un successivo contagio. “Sono sorpresa della sorpresa che questa notizia ha suscitato. – prosegue Ilaria Capua – Uno dei punti interrogativi che ci presenta questo virus è proprio legata alla risposta immunitaria dell’organismo umano. Ci chiediamo: gli anticorpi che quest’ultimo produce contro il virus sono protettivi contro le reinfezioni? E per quanto tempo? Non si sa. Ma del resto le reinfezioni succedono anche per altre malattie infettive. E questo getta un’ombra sull’efficacia dei vaccini“.

La virologa poi torna a ricordare quello che lei stessa aveva affermato agli esordi della pandemia, dicendo che il Covid sarebbe stato ”uno sciame virale con sorprese imprevedibili”.

Tale rinsavimento, per nulla scontato, la dice lunga sull’atteggiamento della comunità scientifica nella gestione dell’emergenza: “La comunità scientifica ha fallito e deve fare autocritica. La pandemia da Covid non è stata un meteorite inaspettato. Era prevedibile e si poteva evitarecome io stessa, alcuni virologi “svalvolati” e persino Bill Gates avevano previsto —. Mi auguro che questa emergenza serva da lezione per il futuro”.


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