Salute

L’aspirina riduce il rischio di finire in terapia intensiva e di morire nei pazienti con Covid

Quanti di voi hanno assunto o assumono l’aspirina per curare stati febbrili, sindromi influenzali e da raffreddamento e per trattare mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari? Ecco, proprio la comune aspirina è in grado di ridurre drasticamente il rischio di finire in terapia intensiva e di morire con covid.

Un team di ricerca americano ha confrontato le cartelle cliniche di pazienti contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2 tra maggio e dicembre 2020, che assumevano abitualmente aspirina con quelle di chi non assumeva nulla e hanno scoperto  che il comune farmaco antinfiammatorio – a basse dosi – può ridurre il rischio di ventilazione meccanica, ricovero in terapia intensiva e morte per COVID-19.

L’acido acetilsalicilico (o ASA) è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) appartenente alla famiglia dei salicilati. È un medicinale dotato di attività antinfiammatoria, analgesica e antipiretica. Inoltre – quando utilizzato a piccole dosi – l’acido acetilsalicilico esercita un’azione antiaggregante piastrinica.

In Italia sono tanti i farmaci che hanno questo principio attivo e che prendono nomi diversi:

-Ascriptin ®
-Alkaeffer ®
-Aspirina ®
-Aspirina C ® (in associazione ad acido ascorbico).
-Aspirina Dolore e Infiammazione ®
-Aspirinetta ®
-Salicina ®
-Vivin C ® (in associazione ad acido ascorbico).

L’acido acetilsalicilico somministrato per via orale a basse dosi, viene utilizzato anche per:

-Trattamento della sindrome di Kawasaki nei bambini;
-Prevenire la formazione di coaguli nel sangue in modo tale da consentire la:
-Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori;
-Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici;
-Prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti affetti da aterosclerosi;
-Prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti ad alto rischio.

Secondo gli esperti sarebbe proprio questa caratteristica dell’aspirina a garantire una certa protezione dalla COVID-19, tenendo presente che tra le complicazioni potenzialmente fatali figurano proprio i coaguli di sangue (trombi). Essendo l’aspirina un farmaco in grado di fluidificare il sangue, offre la sua protezione dagli eventi trombotici di gravità superiore.

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