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Latina, centinaia in coda per il McDonald’s: strade intasate e traffico impazzito


Immagine Facebook via Pontina S.R. 148

La Fase 2 ha allentato le misure di restrizioni degli scorsi mesi ed è stata concessa un pò più di libertà che tanto desideravamo. Grazie all’apertura dei ristoranti e bar, a cui è permesso fare servizio d’asporto, è possibile recarsi presso questi esercizi pubblici e portar via del cibo d’ asporto da consumare a casa.

In questa fase pertanto sono stati riaperti tutti i Mac Donald’s d’Italia, per la gioia di grandi e piccini. Pare però che nel Lazio, più che in altre regioni, tutto ciò ha destato particolare euforia.

Una lunga fila di macchine ferme in mezzo alla strada, autobus bloccati e impossibilitati a terminare le corse, conducenti in coda per ore. Non per un incidente e nemmeno per problemi legati alla viabilità nel primo giorno della Fase 2, ma per una cosa ben più semplice: il Bic Mac.

Ieri, intorno alle 19, centinaia di persone erano in fila per mangiare un panino del MacDonalds e sulla strada statale per Roma, presso la stazione di servizio Campoverde, c’è chi è stato in fila oltre 2 ore per gustare una delizia marchiata MacDonald’s

Ma la situazione più critica si è registrata a Latina, con code in via Isonzo, via Romagnoli e via Mascagni. Uno spettacolo da non credere, che ha suscitato qualche protesta e soprattutto l’intervento dei carabinieri e della Polizia Locale per controllare che tutto andasse per il meglio e non si verificassero assembramenti o incidenti.

Inizia la Fase 2 dell’emergenza coronavirus

In tutta Italia è stata inaugurata ieri la Fase 2 dell’emergenza coronavirus: con l’apertura dei parchi a Roma e nel Lazio, migliaia di persone si sono riversate nelle strade e nei prati. Al momento la situazione sembra essere sotto controllo: le distanze di sicurezza sono state mantenute, la maggior parte avevano guanti e mascherina, e anche i mezzi pubblici non sono stati super affollati (anche per il fatto che lo smart working è ancora ampiamente utilizzato). Sempre da lunedì 4 maggio i locali e ristoranti hanno avuto l’autorizzazione a vendere cibo da asporto: non più solo consegna a domicilio, ma anche take away. Seguendo ovviamente regole molto rigide per evitare assembramenti e ritirare il cibo in sicurezza.


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