Le parole del dottor Mike Ryan, direttore esecutivo dell’OMS: “Non ci sono prove che il virus sparisca con il caldo estivo”
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Molti si chiedono se questo virus scomparirà con l’arrivo della primavera e del caldo estivo, ma gli studiosi non sono ancora in grado di dare delle risposte certe.
“Non c’è al momento alcun segnale che ci dica che in estate il Coronavirus sparirà come una normale influenza”. A riferirlo è il dottor Mike Ryan dell’Oms, nel briefing quotidiano sull’emergenza coronavirus. “Siamo quasi arrivati a 100mila casi confermati”, ha detto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus.
“Non ci sono prove” che il coronavirus andrà scemando “in estate come un’influenza“, e affermarlo sarebbe “una falsa speranza“.
La comunicazione del dottor Mike Ryan, direttore esecutivo dell’Oms, nel consueto briefing di aggiornamento con la stampa sull’epidemia di coronavirus lascia l’amaro in bocca a tutti quelli che se lo sono chiesti.
Come ha affermato molte volte l’OMS, è importante contenere il virus, ribadire continuamente che è necessario attenersi alle norme igieniche suggerite.
La lotta all’epidemia richiede che tutti i Paesi lavorino insieme. “Siamo quasi arrivati a 100mila casi confermati“, ha detto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso del suo intervento, fornendo i dati dei contagi confermati, che sono leggermente al di sotto quelli conteggiati nella giornata di oggi a livello mondiale: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 2736 nuovi casi di covid-19 in 47 Paesi.
“Vi sono ora un totale di 98.023 casi segnalati a livello globale e 3.380 decessi. Siamo sul punto di raggiungere i 100.000 casi confermati”, ha detto ancora il direttore generale Ghebreyesus. L’epidemia “si sta espandendo a livello geografico ed è molto preoccupante”.
“Continuiamo a raccomandare a tutti i Paesi di fare del contenimento la loro massima priorità“, ha aggiunto.
L’Oms ha sviluppato un elenco di oltre 20 dispositivi medici essenziali di cui i Paesi hanno bisogno per gestire Covid-19, inclusi i ventilatori e i sistemi di approvvigionamento di ossigeno: “l’accesso all’ossigeno medico potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte di alcuni pazienti, ma esiste già una carenza in molti Paesi, che potrebbe essere esacerbata da questa epidemia”, ha aggiunto Ghebreyesus.
“L’Oms – ha ricordato – ha già un gruppo di lavoro esistente con Gates Foundation, Clinton Health Access Initiative e Path e stiamo sviluppando questa partnership per aumentare l’accesso all’ossigeno”.
Finora l’Oms ha ricevuto richieste di revisione e approvazione per 40 test diagnostici, 20 vaccini sono in fase di sviluppo e sono in corso numerosi studi clinici sulle terapie” contro l’infezione, ha spiegato ancora.
“Il governo italiano ha adottato misure straordinarie per il contenimento dell’epidemia COVID19 e per mitigarne l’impatto sociale ed economico. Ringrazio il Presidente Mattarella per il suo appello alla nazione ieri. L’Italia sta reagendo energicamente. L’Oms è con voi”, ha scritto via twitter il direttore generale. E il tweet è stato poi rilanciato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Le evidenze che abbiamo non danno indicazione che si tratti di una re-infezione, bensì di una persistenza del virus“, ha spiegato Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell’unità malattie emergenti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), parlando di alcuni casi in cui una persone è sembrata infettarsi due volte.
Secondo l’esperta bisogna anche guardare ai “criteri per le dimissioni di un paziente, che noi fissiamo in due test negativi a 24 ore di distanza l’uno dell’altro. Alcuni di questi casi in Cina hanno mostrato una positività dopo un primo test negativo. Ma dimissioni precoci in questa situazione possono capitare”.
Fonte consultata 1: Fanpage
Fonte consultata 2: La Stampa