Il Prof. Fabrizio Ernesto Pregliasco è l’attuale Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, oltre che Ricercatore Confermato in Igiene Generale ed applicata all’Università degli Studi di Milano. È inoltre Consigliere del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e Membro del Consiglio Nazionale del Terzo Settore al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di Roma.
“Picco entro fine marzo“, afferma Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano. Difficile fare previsioni certe sul contagio del coronavirus, “ma le proiezioni e gli scenari sono importanti per pianificare al meglio gli interventi”.
Dando un occhiata ai dati cinesi, “possiamo stimare uno scenario con picco a fine marzo e la fine del problema in Italia tra maggio e giugno“.
Fabrizio Pregliasco monitora da anni l’andamento della stagione influenzale nel nostro Paese. Il suo quadro è meno ottimistico di quello anticipato in questi giorni dalla stampa e spiega che ci vorrà del tempo ancora.
“Nel caso di COVID-19 – avverte Pregliasco – si tratta di un virus nuovo, ma l’esperienza cinese e quello che sta accadendo nelle ex zone rosse può dirci molto”.
Ci sono poi diversi fattori che possono influenzare questo scenario, secondo Pregliasco, “c’è l’incognita rappresentata dal resto d’Europa e dalla Gran Bretagna. Vediamo mancanza di coordinamento e azioni disomogenee che possono rovinare quello che si sta facendo in Italia”.
Poi, il parallelismo tra il Centro-Sud italiano e l’Europa: “Difficile valutare il problema quando sembra ancora lontano, anche fisicamente. Un po’ come è accaduto al Centro-Sud quando c’era la zona rossa: non pensi che il problema sia tuo. Le immagini di stadi pieni o la mancanza di interventi dimostrano che non si è imparato nulla dall’esperienza cinese e italiana”.
Nel frattempo, prosegue incessante la ricerca.