Coronavirus

Luca Massenzi, neonatologo al Fatebenefratelli: “Ai genitori dico: niente panico. Portate i bimbi all’aria aperta, no luoghi chiusi”

Luca Massenzi, è un neonatologo al Fatebenefratelli di Roma, parla dando utili consigli su come comportarsi con i propri bambini, suggerendo ai genitori di portarli in giro all’aria aperta, no nei luoghi affollati, di non tenerli chiusi in casa.

Ai genitori dico: non fatevi prendere dal panico, i vostri bambini possono uscire, andare al parco, non c’è alcuna controindicazione nel passare del tempo all’aria aperta”: con queste parole, Luca Massenzi, neonatologo al Fatebenefratelli San Giovanni Calibita – Isola Tiberina, commenta ad HuffPost l’emergenza coronavirus per i più piccoli.

Attualmente in tutta Italia si contano 4 minori positivi al Coronavirus:  una bambina di 4 anni – il caso più giovane di contagio – ora ricoverata all’ospedale San Matteo, due bambini di 10 anni e un ragazzo di 15. Due sono già stati dimessi e gli altri due stanno effettuando accertamenti.

Il dottore suggerisce di non farsi prendere dal panico: “stando alle informazioni di cui disponiamo, i più piccoli sono competenti per rispondere all’infezione”. Nei casi accertati, senza altre patologie, dunque, tutto si potrebbe risolvere nel giro di pochi giorni, come se fosse una normale influenza.

Ricordando le precauzioni igieniche, la nostra paura non generare ossessione, poichè i bambini avvertono le nostre preoccupazioni : “D’altronde l’idea di porre i figli sotto una campana di vetro e di vivere in un ambiente completamente asettico è del tutto impossibile da raggiungere ed è frustrante”.

Una regola fondamentale che i genitori devono tener presente è che devono insegnare ai propri figli come lavarsi correttamente le mani. di non mettere mani in bocca o nel naso, di starnutire in un fazzoletto o tossire nell’avambraccio. “Non dobbiamo però fare l’errore di credere che se mettiamo il gel sulle mani siamo più forti o resistenti al virus – aggiunge il neonatologo – Siamo sempre esposti ai germi e non sempre sono i colpi di tosse o gli starnuti a ‘contagiarci’.

Basta che una persona semplicemente ci parli per far sì che le cosiddette ’goccioline di Flugge’ entrino in contatto con noi. Dico sempre ai genitori: nel momento in cui parliamo, l’uno di fronte all’altro, ecco che già ci siamo scambiati virus e batteri”, aggiunge Massenzi.

Come proteggere i più piccoli dal coronavirus?

Evitate i luoghi affollati. La scuola è stata chiusa per questo motivo. Insegnate loro a rispettare le regole igieniche. “Quest’ultima misura è consigliabile perché il virus è fortemente contagioso e mostra i sintomi a distanza dal contagio – ricorda il neonatologo – chi è stato contagiato continua, dunque, ad andare in giro e a venire a contatto con persone”.

Anche durante le epidemie da virus influenzali rinchiuderli in casa non è la soluzione: “Nel caso della normale influenza, non è mai appropriato confinare i bambini in casa. Meglio fuori che dentro a luoghi chiusi e affollati, accaldati”.

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