È stato il tempestivo intervento di un insegnante a permettere l’arresto di un uomo di 48 anni, colto in flagrante mentre picchiava la moglie: la donna durante una lezione online, ha infatti ascoltato urla e rumori provenire dall’appartamento di uno dei suoi studenti che aveva lasciato il microfono aperto e ha così deciso di richiedere l’intervento del 112. I carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato l’uomo lunedì pomeriggio in via Pichi, zona Navigli.
Rumori, insulti, movimenti molesti: questo ciò è quello che ha ascoltato una maestra durante una lezione on-line con il suo alunno, figlio di un uomo che in quello stesso istante stava picchiando violentemente la madre del ragazzo. La maestra, scioccata da ciò che aveva sentito tramite il microfono del pc presente in casa, senza pensarci due volte, ha allertato le forze dell’ordine che sono intervenute nell’appartamento dove era in corso la violenza e hanno arrestato per reato il padre dello studente, un 48enne già noto alle forze dell’ordine.
L’uomo con precedenti è stato colto in flagranza di reato.
L’allarme è scattato lunedì pomeriggio quando l’insegnante di terza elementare stava tenendo una lezione online ai suoi studenti: uno di questi, non è chiaro se di proposito o no, ha lasciato il microfono acceso ed è stato così che la donna ha potuto ascoltare nitidamente quanto stava accadendo.
Tra le urla e i rumori che provenivano dall’appartamento di quello studente che era noto vivesse in un nucleo famigliare a rischio e per questo era già attenzionato dalla scuola, l’insegnante ha capito che qualcosa non andava. Immediatamente ha allertato le forze dell’ordine e i carabinieri del Nucleo Radiomobile si sono recati in via Pichi, zona Navigli, per controllare cosa stesse accadendo: è qui che hanno trovato, una volta entrati in casa, la mamma dello studente, una 40enne di nazionalità marocchina, ancora in lacrime che ha immediatamente raccontato di essere stata picchiata dal marito, un 48enne egiziano disoccupato e con diversi precedenti di polizia.
Le violenze andavano avanti da diverso tempo tanto che la mamma dello studente si era rivolta alla polizia per denunciare quanto subito: questa volta l’uomo è stato beccato in flagranza di reato e così i carabinieri lo hanno arrestato e portato a San Vittore.