Due grandi personaggi dello spettacolo ci hanno abbandonato troppo prematuramente e la oro assenza ha creato un grande vuoto incolmabile nella tv italiana: stiamo parlando di Fabrizio Frizzi e Raffaella Carrà.
Giancarlo Magalli, ospite da Silvia Toffanin a Verissimo, ha raccontato dei retroscena inediti riguardanti le morti di due suoi colleghi amatissimi, Raffaella Carrà e Fabrizio Frizzi.
La bellissima Raffaella è deceduta lo scorso 5 Luglio, mentre il grande Fabrizio è deceduto il 26 Marzo 2018.
Il conduttore romano, era molto legato a Raffaella Carrà, sua amica da molti anni oltre che collega, ha spiegato che per anni le ha affittato casa per poi vendergliela.
“Quando si fidanzò con lui, Boncompagni era mio vicino di casa. Abitavamo uno di fronte all’altro in via Nemea. Ed eravamo già amici. Poi io andai a vivere in centro. Affittai la casa proprio a Raffaella, che se ne era innamorata. Solo che pochi anni dopo io mi sposai e con mia moglie decidemmo di tornare in via Nemea. Ma come? Io volevo chiederti di vendermela: con Gianni vogliamo unire i due appartamenti e farne un’unica grande casa, mi disse. Raffaè, non fare storie: a me serve quella casa, le risposi io”.
Un rapporto professionale e umano intenso quello tra Magalli e la leggendaria Carrà. Nonostante ciò, l’ex timoniere de I Fatti Vostri ha confermato che nessuno, tranne Sergio Japino, sapeva dei gravi problemi di salute di Raffaella.
“L’unico che lo sapeva era Japino. Lei aveva capito che era una strada senza ritorno e gli aveva lasciato indicazioni per il funerale e altre cose”, ha spiegato il presentatore. “Japino – ha aggiunto – vive nelle Filippine da qualche anno, là ha delle attività attività; poi è tornato in Italia ed è stato vicino a Raffaella fino alla fine. La loro è stata una storia d’amore diventata poi amicizia, un rapporto bellissimo che purtroppo è finito come sappiamo”.
Capitolo Fabrizio Frizzi: Magalli ha narrato per la prima volta di essere stato al corrente, quando quasi tutti non sapevano ancora nulla, delle difficili condizioni di salute dell’amico e collega. Per questo, la notizia della sua scomparsa non lo ha sorpreso nello stesso modo di quella della morte di Raffaella Carrà. “Io ero un po’ preparato per Frizzi perché gli amici più intimi lo sapevano. Sapevamo che non ci sarebbe stata guarigione, ma siamo comunque stati colpiti dalla velocità con cui se ne è andato”, ha puntualizzato il 74enne romano.
Il giorno in cui Fabrizio Frizzi morì, Magalli aveva uno strano presentimento: “Il telefono che suona molto presto la mattina fa sempre temere cattive nuove, ma mai avrei pensato quella mattina che mi avrebbe raggiunto una notizia così dolorosa, così straziante pur se non del tutto inattesa”, scrive Magalli sul suo profilo Facebook quel 26 Marzo.
“Aprire gli occhi venendo a sapere che Fabrizio Frizzi li ha chiusi per sempre è stato terribile. Se ne va un amico carissimo ed un grande collega, ma soprattutto una persona buona. Uno che non ha mai fatto finta di essere buono, come spesso avviene nel nostro ambiente, uno che lo era veramente e che credeva profondamente nell’amicizia. Lo dimostra il fatto che oggi lo piangono milioni di amici”.
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