Mappa dei nuovi focolai di Covid in Italia, regione per regione
Continuano ad aumentare, se pur in modo non esponenziale, i contagiati in Italia, anche a causa di turisti provenienti dall’estero o di italiani che si sono recati in zone ad alto rischio.
Non è una sorpresa per gli esperti. Anzi, si tratta di un fenomeno già messo in conto come conseguenza della fine del lockdown e la riapertura di frontiere e attività economiche. “Eravamo consapevoli che avremo affrontato una stagione di convivenza con il virus. Dobbiamo essere veloci, incisivi, determinati per poter ricondurre i focolai alla normalità nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra sfida“, ha riferito il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Tuttavia, come ha spiegato a Fanpage.it l’epidemiologo Pierlugi Lopalco, “perché si possa avere un’esplosione, ovvero un aumento dei casi improvviso, è necessario che si accumuli durante il tempo una certa base di infezioni. Quello che noi stiamo osservando in questo momento sono dei casi importati, che al massimo generano pochi casi secondari perché appunto vengono controllati”.
Scopriamo cosa riporta il sito ufficiale del Ministero della Salute: www.salute.gov.it
I dati
Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, continua a mostrare segnali di attenzione: l’incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg (periodo 27/7-9/8) è stata di 7.29 per 100 000 abitanti.
A livello nazionale, si osserva nuovamente un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente. L’aumento è soprattutto in persone asintomatiche. L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici riferito al periodo 23 luglio – 5 agosto 2020, è pari a 0.96 (0.75 – 1.2).Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutualmente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane.
L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è ormai intorno ai 40 anni; questo è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane, in parte ad un aumento tra i casi importati e in parte all’identificazione di casi asintomatici tramite screening e ricerca dei contatti in fasce di età più basse.Questo comporta un rischio più basso nel breve periodo di un possibile sovraccarico dei servizi sanitari.
Fase in peggioramento
In seguito alla riduzione nel numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 grazie alle misure di lockdown, l’Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento. Anche in questa settimana si rileva la trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, spesso associati all’importazione di casi da Stati esteri (anche al rientro dopo periodi di vacanza in Paesi a più elevata circolazione virale).
Situazione regione per regione
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