Attualità

Matteo Renzi: “Stop al reddito di cittadinanza”

A Matteo Renzi il Reddito di Cittadinanza, la misura chiave nel programma di governo del Movimento Cinque Stelle, non è mai piaciuto e ancora oggi, nonostante la situazione economica è sempre più grave, continua a criticarlo e più volte ha suggerito di eliminarlo.

La mossa del cavallo questa: basta reddito di cittadinanza, sussidi e assistenzialismo. E’ stato approvato il piano shock in piccolo nel decreto Semplificazioni”.

In un’intervista con il direttore di Fanpage.it, Francesco Piccinini, parlando del reddito di emergenza messo in campo dal governo per consentire alle famiglie in situazioni di profonda difficoltà economica di far fronte al lockdown, Renzi ha commentato: “Lei sa cosa penso del reddito di cittadinanza. In questa fase c’è sicuramente bisogno di dare una mano per un periodo specifico e transitorio a chi non ce la fa. Se si vuole immaginare una misura provvisoria è più comprensibile rispetto al reddito di cittadinanza. Una parte dei nostri politici vorrebbe un reddito d’emergenza strutturato, come il reddito universale che vorrebbe Grillo. Per me questo è profondamente sbagliato”.

Ma quante persone in Italia percepiscono il Reddito di Cittadinanza? A rispondere a questo interrogativo è l’Osservatorio statistico dell’Inps: da aprile 2019 a maggio 2020 sono 1 milione e 171mila, al netto dei decaduti, le famiglie che hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza con un importo medio del beneficio pari a circa 519 euro.

Renzi: “Con la caduta di Conte, diciamo anche stop al Reddito di Cittadinanza”

Il leader di Italia viva Matteo Renzi ha puntato i riflettori su un altro «totem» dell’universo pentastellato: il reddito di cittadinanza.

Presentatosi alla Camera, ha elencato certosinamente i temi che, a suo vedere, dovrebbero rappresentare il faro del nuovo governo. Ha citato, come detto, il Mes («perché la sanità ha bisogno di un enorme investimento»), ha accennato alla «struttura commissariale», ha parlato di sblocco degli investimenti, ha attaccato il cashback di Conte e, ciliegina sulla torta, ha messo nel mirino il reddito di cittadinanza.

Il sussidio caro ai grillini per Renzi va eliminato o quantomeno rivisto nel profondo. Perché non è accettabile che si sia trasformato in una mera elargizione di denaro pubblico senza che la parte dedicata alle politiche attive abbia mai visto la luce.

Perché è intollerabile aver arruolato tremila navigator senza poi definirne il ruolo. Perché i «lavori sociali» che i benefattori avrebbero dovuto prestare non sono mai partiti. Perché mancano ancora svariati decreti attuativi per implementare la riforma, tra cui anche quello che dovrebbe definire il concetto di «offerta congrua» di lavoro. Al punto che oggi, chi dice no a un’assunzione, non corre alcun rischio di perdere il sussidio.

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