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Michele, 2 anni muore ingoiando una vite di metallo in giardino

Non ce l’ha fatta il piccolo Michele, 2 anni, morto dopo aver ingoiato una vite trovata in giardino. La vicenda è accaduta nel Veneziano, a Zelarino. Giunge il cordoglio dell’intera comunità per i suoi genitori distrutti dal dolore.

Il cuore di Michele Bitca ha smesso di battere dopo pochi giorni trascorsi in rianimazione. Era ricoverato nell’ospedale di Padova.

Troppo gravi le lesioni riportate da quella vite che gli aveva bloccato la trachea. I medici della Pediatria di Padova, dove era stato trasferito dall’Angelo lunedì pomeriggio, non hanno potuto far nulla per salvargli la vita.

Cosa è accaduto?

Nel giardino di una casa di Zelarino, una località del comune di Venezia è avvenuta la tragedia. Michele giocava tranquillamente quando, vicino al cancello, ha trovato una vite. Incuriosito ha messo in bocca l’oggetto che è scivolato velocemente in gola. Ad un certo punto il piccolo si è  accasciato a terra. I familiari, sotto choc, hanno chiamato il 118: i medici del Suem di Mestre, arrivati sul posto in pochi attimi, hanno iniziato le manovre per la rianimazione. Michele era in arresto cardiaco, e il personale sanitario ha provato in tutti i modi a ripristinare il battito. La difficoltà nell’intubarlo ha fatto intuire ai medici cosa fosse accaduto: la vite di metallo in mezzo alla trachea gli impediva infatti qualsiasi forma di ossigenazione. Ma grazie ai massaggi cardiaci praticati, l’oggetto è risalito e i medici sono riusciti a rimuoverlo.

Troppi minuti senza respirare e tutto ciò ha compromesso il cuore del piccolo Michele. Si è così deciso di trasferirlo nel reparto di rianimazione pediatrica di Padova, il più attrezzato in Veneto per emergenze di questo tipo. Ma sin dai primi istanti, lo staff dell’ospedale ha fatto capire alla famiglia Bitca che la situazione era molto critica.

Michele ha lottato per quattro giorni, fino al drammatico peggioramento di venerdì. E così il suo cuoricino ha smesso di battere. Un dolore immenso per i genitori e per la comunità ortodossa: suo padre Anatolie Bitca, moldavo sacerdote ortodosso di Mestre, è protopresbitero del I° vicariato arcivescovile. Sotto choc anche la comunità di Zelarin: la famiglia Bitca è molto conosciuta in paese. Un altro angelo è volato via prematuramente, in questo periodo in cui l’Italia ha guardato troppo da vicino la morte dei suoi cittadini. Riposa in pace piccolo Michele…