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Milano, bimbo precipitato a scuola: maestra condannata a un anno di carcere

 

Dopo diverso tempo, arriva la condanna in seguito alla morte di un bambino caduto dalle scale.

Il bambino salì su una sedia girevole con le rotelle e si sporse dalla balaustra, cadendo nella tromba delle scale. Il drammatico incidente nell’ottobre 2019 ma non è mai stato definito il colpevole della situazione.

Dopo due anni e mezzo arriva però la condanna per la sua insegnante, ad un anno di carcere.

Maestra condannata per la morte accidentale di un suo alunno

E’ stata condannata a un anno, con sospensione condizionale, la docente 43enne che risponderà[ di omicidio colposo nel processo in abbreviato sulla morte di un bambino, precipitato nella tromba delle scale della scuola Pirelli di Milano nell’ottobre 2019. E’ stata rinviata a giudizio l’altra insegnante che aveva scelto il rito ordinario (il processo inizierà l’11 luglio). Il gup ha accolto il patteggiamento a 2 anni di reclusione della bidella co-imputata.

Ecco cosa è accaduto quel giorno

Erano le 9:30 del mattino quando il piccolo ebbe dalle maestre il permesso di uscire da solo dalla sua classe per andare in bagno. Probabilmente “incuriosito dal vociare” dei bambini di un’altra classe che stava andando in palestra, si legge nell’avviso di conclusione delle indagini, salì su una sedia girevole con le rotelle e si sporse dalla balaustra, perdendo l’equilibrio e cadendo nel vuoto da un’altezza di circa 13 metri e mezzo.

Condannata anche la collaboratrice scolastica per “non avere vigilato sulla sicurezza ed incolumità dell’alunno“. Avrebbe anche utilizzato il telefono cellulare “per scopi personali durante il tempo in cui avrebbe dovuto effettuare la sorveglianza al piano”. Inoltre la donna si sarebbe allontanata dalla sua postazione di vigilanza, un gabbiotto da cui avrebbe potuto vedere il piccolo, e avrebbe anche lasciato incustodita e in prossimità delle scale la sedia girevole utilizzata dal bambino.

Le due insegnanti sono accusate di avere “omesso la dovuta vigilanza sul bambino” avendogli consentito di “recarsi ai servizi igienici fuori dall’orario programmato” e violando il regolamento dell’Istituto