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Mirko, 19 anni, muore per salvare la vita a sua madre, accoltellata 17 volte dall’ex

Una madre è colei che ti dona la vita, ti mette al mondo e sarebbe disposta a tutto per la tua felicità e ti difenderebbe fino alla morte. Questo è ciò che pensano e provano nel proprio cuore gran parte delle mamme ma, in certe situazioni, la situazione potrebbe anche ribaltarsi ovvero, i figli sarebbero disposti a morire per salvare i propri genitori. La vicenda, accaduta in Sardegna, è l’esempio concreto di un amore oltre confine di un figlio per sua madre, morto a soli 19 anni per salvarle la vita.

Paola è stata aggredita dal suo ex ma nella colluttazione ha perso la vita il suo amore più grande, suo figlio.

Paola Piras è stata operata all’ospedale di Lanusei, in Ogliastra. Nell’aggressione subita dall’ex ha riportato lesioni profonde ai reni, al volto, alla trachea, all’addome ed è risultata da subito in condizioni disperate. Suo figlio, Mirko Farci, si era gettato su di lei per difenderla dalla furia dell’ex compagno, ora arrestato ma per il ragazzo non c’è stato nulla da fare.

Mirko muore per salvare sua madre

Diciassette coltellate inferte con una violenza atroce, come quella inferta da una bestia feroce. Ai reni, al volto, alla trachea, all’addome. Paola Piras, 50enne commerciante di Tortolì (Nuoro), è in fin di vita. I medici dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanuse l’hanno sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico durato oltre quattro ore e tecnicamente riuscito, secondo quanto dichiarato dallo staff sanitario dell’ospedale sardo. Ma cos’è accaduto realmente?

Mirko Farci, figlio della donna, si è scagliato contro l’uomo che stava accoltellando sua madre, era il suo ex fidanzato, 29enne pakistano Masih Shahid, che si è introdotto alle prime luci del giorno nella loro abitazione mentre dormivano e li ha aggrediti. Mirko non ce l’ha fatta poichè le coltellate erano troppo profonde.

Arrestato aggressore, ha rischiato linciaggio

Shahid era stato arrestato per maltrattamenti ed era destinatario di una misura di divieto di avvicinamento alla ex. Dopo una fuga durata l’intera mattinata, il 29enne è stato preso dai carabinieri e portato in caserma.

Durante il funerale gli studenti erano legati l’un l’altro da un nastro bianco e avevano ciascuno un fiore in mano. Fiori che poi hanno raccolto per lasciarli nell’ingresso dell’abitazione della vittima.