Diritti e doveri

Multa fino a 50.000 mila euro per chi violerà questo nuovo emendamento in vigore da Marzo


Novità a partire da Marzo che riguardano le forme di pagamento da utilizzare nei prossimi mesi.
A breve entrerà in vigore la Legge di conversione del Decreto legge 228/2021 che inserirà un nuovo emendamento al decreto Milleproroghe.

Conto corrente e contante: quando scatta la multa

Era stato Renzi, nel 2016 a dichiarare già lotta ai contanti e nonostante il Governo sia cambiato, molte iniziative sono riemerse. E questa volta le sanzioni sono veramente elevate, sia per chi effettua le operazioni, ma anche per quanti ne vengono a conoscenza e non le denunciano.

Pesanti sanzioni per chi deciderà di donare o prestare dei soldi a parenti, amici, in contanti o chi deciderà di comprare in contanti un oggetto di costo superiore a 2000 euro. Per cifre superiori sarà necessario usare strumenti di pagamento tracciabili dal Fisco, come bancomat, carta di credito, assegni, bonifici.

All’inizio dell’anno, il Governo Draghi aveva imposto il limite di pagamento in contanti fino a 1000 euro, ma i partiti del Centro Destra si sono opposti e il tetto è risalito a 2000 euro.

Chi viene pizzicato a fare il furbo può beccarsi fino a 50.000 euro di multa. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbe poi costringere a cambiare ancora le carte in tavola.

Fai attenzione a questi acquisti

Bisogna stare particolarmente attenti a rispettare i nuovi tetti. Anche se la soglia è stata praticamente raddoppiata, infatti, il regime sanzionatorio non è cambiato.

Le sanzioni gravi scattano non solo per chi supera le transazioni in contante da 2.000 euro, ma anche per altri casi.

Per esempio, deve stare attento anche chi fa prestiti all’interno della sua stessa impresa, a un familiare o a un amico. In più, la regola riguarda non solo il contante ma anche i titoli al portatore. Non è importante che la valuta sia l’euro: la sanzione si applica con qualsiasi somma superiore alla soglia in qualsiasi moneta.

Non funziona neanche l’escamotage del frazionare i pagamenti in varie somme più piccole. Insomma, per qualsiasi somma superiore ai 2.000 euro va usato un metodo di pagamento tracciabile, che sia proprio una carta di credito, un bonifico.

L’apparato sanzionatorio è definito dall’articolo 63 del Decreto legislativo 231/2007: la multa oscilla tra i 1.000 e i 50.000 euro. Il minimo è stato rimodulato e abbassato dai vecchi 3.000 agli attuali 1.000 proprio per tenere conto delle ultime modifiche effettuate.

Dunque, si rischiano sanzioni fino a 50.000 euro di multa per chi non rispetta quanto deciso dal Governo.

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