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Natale, verso il sì agli spostamenti solo tra piccoli Comuni: ecco le ipotesi


Il Governo Conte ci ripensa ma se pur permettendo gli spostamenti tra comuni, ci sarà sempre qualche restrizione per i cittadini che decideranno di raggiungere i propri familiari.

Insomma il via libera per Natale ci sarà, ma molto limitata. Sono molte le ipotesi al vaglio del governo e tra queste, come riferito dal Corriere della Sera, ci sarebbe possibilità di permettere lo spostamento ma solo tra Comuni più piccoli — massimo 15.000 abitanti — e vicini.

A questo si aggiunge la possibile chiusura dei ristoranti per pranzo a Natale.  Il dibattito è ancora aperto. L’ultima parola sarà lasciata al Parlamento senza però far passare la mozione del centrodestra che mira a spostamenti liberi non soltanto a Natale, ma anche per il 26 dicembre e il 1° gennaio 2021.

Boom di prenotazioni per aerei e treni per spostarsi al sud

Tra il 19 e 20 dicembre, gli italiani si metteranno in viaggio per raggiungere altre regioni prima che scatti il divieto di spostamento, previsto per le vacanze natalizie. Treni, aerei, pullman  hanno registrato il tutto esaurito in poche ore.

Tutto ciò spaventa perchè ciò porterà quasi sicuramente alla terza ondata, forse molto più disastrosa della precedente, considerando che nelle famiglie si creeranno assembramenti e immancabilmente aumenterà il numero degli infetti.

Le tre ipotesi sul via libera nazionale

Il premier Conte sembra aver ammortizzato le sue linee rigide, su richiesta di tanti italiani e dall’opposizione del centro destra. Ma cosa sarà possibile fare quindi? Possiamo raggiungere parenti in comuni della stessa regione?

Tre le ipotesi vi è la possibilità di spostamento tra Comuni confinanti, spostamento verso i Comuni «piccoli» con 15.000 abitanti, spostamento in ambito provinciale.

L’ultima ipotesi sembra scartata soprattutto dopo le prese di posizione dei ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza «contrarissimi» a un allentamento delle misure, appoggiati dalla linea fortemente cauta del collega Dario Franceschini. Tutti convinti che «va bene far stare insieme ai parenti gli anziani soli, altra cosa è andare contro lo spirito che ha guidato le nostre scelte sul Dpcm, improntate alla massima cautela».

Il Parlamento

«Al massimo possiamo fare una deroga per i piccoli Comuni — spiega la linea del Pd Francesco Boccia — Una cosa è chiarire se ci possa essere la possibilità di un passaggio fra Spinazzola e Minervino, ad esempio, perché ci sono famiglie sui confini; un’altra è dire “rimuoviamo i confini” così ognuno va dove vuole, perché non ci si può esimere dal festeggiare Natale».

Rimane comunque l’intenzione del governo di portare la questione alla Camera o al Senato prima della discussione della mozione del centrodestra, calendarizzata per mercoledì a Palazzo Madama. Si sta decidendo se farlo con un nuovo decreto, una mozione della maggioranza, o un emendamento a uno dei provvedimenti in discussione. «Il Parlamento ovviamente è sovrano – ribadisce Boccia — E se il Parlamento deciderà di rimuovere i limiti fra i confini comunali rendendo tutto aperto, chi lo farà ne risponderà davanti alle persone che invece chiedono rigore e che noi intendiamo garantire».


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