Il Presidente Giuseppe Conte, nella serata di ieri, ha firmato il nuovo DPCM, rendendo definitive le decisioni tanto discusse sul tavolo di Palazzo Chigi, confrontandosi con le regioni che dovranno adottare misure restrittive diverse, in base al tasso di criticità.
L’Italia pertanto è stata divisa in zone: zona gialla, zona arancione e zona rossa. Scopriamo cosa si potrà fare o non si potrà fare in ciascuna regione.
-Abruzzo
-Basilicata
.Campania
-Emilia-Romagna
-Lazio
-Liguria
-Umbria
-Veneto
-Sardegna
-Toscana
-Prov. Trento e Bolzano.
In queste Regioni le regole applicate saranno in vigore da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre. E cioè:
-coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi;
-centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
-didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, cioè per le scuole superiori, che oggi, almeno al 25%, seguivano in presenza, per le terze medie;
capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
-musei e mostre chiusi;
-corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi;
-consentiti invece gli spostamenti anche fuori Regione, purché le Regioni accanto siano nella stessa zona rischio moderato.
Nella fascia con rischio medio-alto di colore arancione dovrebbero rientrare 2 Regioni:
-Puglia
-Sicilia
Queste le regole per la seconda fascia con Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario 3, per le quali, ha anticipato il premier Conte, saranno applicate misure “lievemente restrittive”. Le misure non sono ancora definitive:
-coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
-restano aperti parrucchieri e centri estetici;
-vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
-bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
-centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
-negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali
-mercati chiusi. Sono chiusi, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari;
-didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e terza media;
-capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
-divieto di spostamento tra comuni diversi della propria residenza;
-musei e mostre chiusi;
-corner per giochi e bingo in bar .
Per le Regioni messe peggio dal punto di vista della curva epidemiologica e dell’indice di contagiosità Rt dovrebbe invece scattare il lockdown “light” alla tedesca. E cioè per:
-Calabria
-Lombardia
-Piemonte
-Valle d’Aosta
-Bolzano e 10 Comuni della Provincia autonoma (Vadena, Braies, Velturno, Villabassa, Meltina, Vipiteno, Egna, Nova Levante, Ponte Gardena e Nalles).
Queste le nuove restrizioni che dovrebbero interessare queste aree, anche se non ancora confermate:
-coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
-vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle Regioni e anche tra Comuni e Province della stessa Regione, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
-bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
-parrucchieri, barbieri ed estetisti resteranno invece aperti, a differenza della prima bozza;
-centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
-didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e per le seconde e le terze medie;
-capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
-musei e mostre chiusi.