Paolo Brosio: “Se il Governo si fosse affidato a Dio e non alla scienza, ne saremmo già fuori”
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Paolo Brosio è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano che ha criticato duramente il lavoro svolto dal Governo, accusandolo di aver messo in pericolo il popolo italiano non avendo messo in atto immediatamente interventi “validi” per fermare l’epidemia di Covid-19.
Di quali interventi parla? Secondo il giornalista, Conte avrebbe sbagliato, affidandosi alla scienza e non a Dio: “Non è attaccato ai valori cristiani, ha scelto di affidarsi alla scienza e non a Dio. Altrimenti avremmo già risolto tutto”.
La critica di Brosio
A parlare è Paolo Brosio: “Se il Governo si fosse affidato a Dio e non alla scienza ne saremmo già fuori”
“Avremmo dovuto rimettere Dio al primo posto. Ero già preoccupato quando Conte si è insediato con il Governo Conte bis, quando aveva parlato del nuovo umanesimo. Parlò dell’uomo, della scienza, della tecnologia senza mai nominare Dio” ha affermato Brosio ai microfoni di AdnKronos.
“Il Governo ha pensato ad ogni cosa, ma non alla fede: puoi comprare tutto, ma hanno chiuso le chiese perchè secondo loro possono accendere focolai. Ma se le disinfettassimo spesso, perché non tenerle aperte almeno per le messe feriali, mantenendo distanze. Dobbiamo tornare a Dio di corsa, quello che sta accadendo è un segnale preciso”
Le dure parole di Brosio non finiscono qui e ancora più certo di quanto è importante la fede cristiana, continua il suo dibattito. Nel corso dell’intervista ha anche lanciato la sua proposta su come organizzare le messe nel corso dell’epidemia:
“Possiamo mettere un altare leggero sul sagrato, il sacerdote parla dal microfono e le persone restano fuori con le mascherine. Poi con i guanti possono prendere l’ostia. Hanno pensato a tutto, ma non a Dio!”
Brosio aveva fatto parlare di sè anche a inizio marzo, durante i primi giorni di lockdown, quando affermò: “L’acqua santa non è fonte di contagio perché Gesù uccide il virus”.
Il conduttore, ospite da Barbara D’Urso, si era opposto alla decisione del Governo di chiudere le chiese perchè ritenute non di “prima necessità”: “Una società che tiene aperti bar, supermercati e ristoranti, ma chiude le Chiese, è un problema! Via l’acqua santa, via la messa, via l’eucarestia…Già siamo rimasti in pochi, ora con questo problema del Coronavirus in Chiesa ci andremo ancora in meno”.
Le sue discutibili affermazioni scatenarono una dura polemica sui social, specialmente quando nel suo intervento lanciò una tesi assurda secondo la quale i luoghi di culto sarebbero protetti dal virus: “Non credo proprio che le Chiese possano essere focolai di coronavirus. È una follia. Ormai siamo diventati un popolo di pagani. Che fede abbiamo in Cristo?”.
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