Commento duro quello di Papa Francesco che critica i fedeli che pregano senza metterci sentimento e cuore, ma lo fanno come se fosse pura cantilena.
“Mi da un po’ di fastidio quando sento cristiani che recitano come pappagalli. Recitando a memoria non ti sei incontrato con il Signore con quel versetto. Non è un problema di memoria ma di memoria del cuore” ha dichiarato papa Francesco durante l’Udienza Generale nella Biblioteca del Palazzo Apostolico in Vaticano.
“A me da un po’ di fastidio quando sento cristiani che recitano versetti della Bibbia come i pappagalli” così oggi Papa Francesco si è rivolto ai fedeli durante l’Udienza Generale nella Biblioteca del Palazzo Apostolico in Vaticano.
Con il suo modo schietto e palese, il Papa ha criticato tutti coloro che invece di pregare con sentimento, lo fanno imparando a memoria versetti e recitati a cantilena, senza passione. Bergoglio ha affermato: “Recitando a memoria non ti sei incontrato con il Signore con quel versetto. Non è un problema di memoria ma di memoria del cuore, quella che ti apre all’incontro con il Signore e quel versetto quella parola ti porta all’incontro con il Signore”.
“Le parole della Sacra Scrittura non sono state scritte per restare imprigionate sul papiro, sulla pergamena o sulla carta, ma per essere accolte da una persona che prega, facendole germogliare nel proprio cuore” ha dichiarato poi Papa Francesco dalla Biblioteca del Palazzo apostolico da dove ormai è abituato a celebrare l’udienza generale in questo periodo di pandemia mondiale. “Noi, dunque, leggiamo le Scritture perché esse “leggano noi”.
“Ed è una grazia potersi riconoscere in questo o quel personaggio, in questa o quella situazione. La Bibbia non è scritta per un’umanità generica, ma per noi, per me, per te, per uomini e donne in carne e ossa, ma uomini e donne che hanno nome e cognome, come io, come te. E la Parola di Dio, impregnata di Spirito Santo, quando è accolta con un cuore aperto, non lascia le cose come prima: mai. Cambia qualcosa.
E questa è la grazia e la forza della Parola di Dio” ha aggiunto Bergoglio, concludendo: “Attraverso la preghiera, la Parola di Dio viene ad abitare in noi e noi abitiamo in essa. La Parola ispira buoni propositi e sostiene l’azione; ci dà forza e serenità, e anche quando ci mette in crisi ci dà pace. Nelle giornate “storte” e confuse, assicura al cuore un nucleo di fiducia e di amore che lo protegge dagli attacchi del maligno. Così la Parola di Dio si fa carne, mi permetto di usare questa parola, si fa carne in coloro che la accolgono nella preghiera“.
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