Coronavirus

Parrucchieri ed estetiste a domicilio: quali sanzioni sono previste in tempo di Coronavirus?


Parrucchieri ed estetiste, come già annunciato dal Premier Conte, non potranno aprire il proprio locale fino all’1 Giugno. Queste categorie, valutate come ad alto rischio, dovranno aspettare ancora un bel pò per tirare su le saracinesche.

Cosa hanno deciso di fare molti di loro? Di recarsi a casa della cliente, offrendo servizio domiciliare, pur di ritornare a praticare la propria attività e non rispettando la riapertura di Giugno.

Questa categoria di lavoratori, rischia fortemente danni dal punto di vista economico ma, al momento, la curva dei contagi non permette di dare il via a queste attività.

In questi due mesi di lockdown, molti di loro hanno continuato a svolgere la loro prestazione domiciliare: ceretta, ricostruzione unghie e taglio comodamente a casa, andando contro qualsiasi norma vigente. Ora che la situazione sembra prolungarsi, ci si aspetta che, anche chi fin ora non offriva servizio domiciliare, inizierà a farlo.

Come tutti sappiamo le misure restrittive imposte dal governo fino al 4 maggio, ma anche dopo con la fase 2, stabiliscono la possibilità di muoversi all’interno del proprio comune e dal 4 maggio nella propria regione per motivi quali: salute, lavoro, visita ai congiunti.

Fare i parrucchieri o estetiste a domicilio non rientra tra le motivazioni inerenti al lavoro dal momento che ciò costituirebbe a tutti gli effetti una pratica abusiva della professione. Senza dimenticare che il rischio più grande è legato alla salute.

Svolgendo il proprio lavoro presso il domicilio, non è possibile garantire la sicurezza per la salute imposta per i lavoratori e in tutela dei cittadini, pertanto, questa pratica sarebbe ancora più pericolosa di quella svolta nei saloni, in totale sicurezza.

Non è un caso che Confartigianato, a Caserta così come a Pesaro-Urbino solo per fare qualche esempio, ha lanciato un appello richiamando la popolazione e le Forze dell’ordine al controllo di una pratica non consentita e che può mettere a rischio anche la salute delle persone.

Non mancano neanche gli annunci online di parrucchieri o estetiste che si offrono per il servizio “casa per casa”.

Il servizio a domicilio che oggi alcuni parrucchieri ed estetiste offrono in Italia  rappresenta prima di tutto concorrenza sleale nei confronti dei colleghi che decidono di rispettare le regole. Non solo, se fermati dalle Forze dell’ordine durante il tragitto dalla propria abitazione alla casa del cliente senza un valido motivo si rischia una pesante sanzione.

Cosa si rischia?

-da 400 euro fino a 3.000 euro di multa se si esce a piedi, in automobile o con i mezzi pubblici senza una valida ragione;
-la multa può aumentare fino a 4.000 euro se si esce con un veicolo;
-una denuncia per Falsa attestazione e dichiarazioni mendaci (ex articolo 495 del Codice penale) con reclusione da 1 a 6 anni.

Oltre a tali sanzioni, parrucchieri ed estetiste devono ricordare una cosa fondamentale: alla sanzione si può aggiungere la sospensione della licenza, che aggraverebbe la situazione e significherebbe non avere più la possibilità di aprire con regolarità il proprio salone il 3 Giugno.


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