Patrimoniale in arrivo per gli italiani. Papa Francesco: “La proprietà privata non è intoccabile”
Da alcuni giorni, nel mondo politico vi è molto fermento per la proposta avanzata dal mondo di sinistra che vorrebbe introdurre la tassa patrimoniale.
La tassa patrimoniale non è altro che un’imposta che colpisce il patrimonio sia mobile che immobile (denaro, case, azioni, valori preziosi, obbligazioni). Può riferirsi sia alle persone fisiche che a quelle giuridiche. Può essere fissa o variabile.
La patrimoniale è, quindi, un provvedimento fiscale di applicazione di un’imposta sul patrimonio di un contribuente.
A parlare della distribuzione delle ricchezze è Papa Bergoglio che afferma: “La proprietà privata non è intoccabile”.
Secondo Bergoglio occorre costruire una “nuova giustizia sociale partendo dal presupposto che la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto e intoccabile il diritto alla proprietà privata”. “Non c’è giustizia sociale che possa essere fondata sulla disuguaglianza, che implichi la concentrazione della ricchezza”.
Il concetto espresso da Papa Bergoglio riproduce perfettamente il contenuto dell’articolo 42 della Costituzione, che cita il seguente testo: “la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.
Papa Francesco e la tassa patrimoniale
Papa Francesco ha trattato l’argomento rivolgendosi ai giudici de America e Africa.
Secondo Bergoglio infatti “l’impegno incondizionato si fa invece carico del dolore dell’altro senza scivolare in una cultura dell’indifferenza“.
“Nel Vangelo, quello che Dio ci chiede è di essere Il popolo di Dio, non l’élite di Dio. Perché quelli che seguono la via dell’ ‘élite di Dio’, finiscono per il noto clericalismo elitario che, lavora per il popolo, ma niente con il popolo, senza sentirsi un popolo”.
Poi prosegue argomentando sul concetto di solidarietà comune e individuale: “Solidarietà nella lotta alle cause strutturali della povertà, disuguaglianza, mancanza di lavoro, di terra e di case”.
“Lottare, insomma, contro chi nega i diritti sociali e sindacali. Combattere contro quella cultura che porta ad usare gli altri, a rendere schiavi gli altri, e finisce per togliere la dignità agli altri”. Fare giustizia significa “restituire”, “non dare le nostre cose, né quelle di terzi, ma noi restituiamo ciò che è loro. Abbiamo perso molte volte questa idea di restituire ciò che gli appartiene“, ha concluso il Papa.
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