La guerra Russia Ucraina ormai è iniziata e mentre Putin ordina un intervento militare dietro l’altro, in Ucraina, i mercati vanno in tilt e il prezzo del petrolio schizza sopra i 100 dollari al barile per la prima volta da oltre sette anni.
Ma «non solo il petrolio: sotto la spinta dell’attacco della Russia all’Ucraina i prezzi del grano sono balzati del 5,7% in un solo giorno, raggiungendo il valore massimo da 9 anni», avverte Coldiretti.
La guerra Russia Ucraina sta diventando dunque un’emergenza a livello mondiale, un’emergenza che riguarda direttamente l’Italia: noi infatti importiamo il 64% del nostro fabbisogno di grano per la produzione di pane, pasta e biscotti; e il 53% del mais di cui ha bisogno il nostro bestiame. Come sottolinea anche Coldiretti, l’Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais, con una quota di poco superiore al 20%, oltre a garantire da sola il 5% del nostro l’import di grano.
L’aumento vertiginoso del petrolio ha costretto e costringerà molti camionisti a fermarsi per protestare, con la conseguenza che molti scaffali dei supermercati resteranno privi di beni come farina e pasta, prodotti di largo consumo perchè non saranno riforniti quotidianamente. Inoltre, la pasta e la farina utilizzata per produrre pane e dolci, subirà un impennata del costo: fino al 30% in più, mettendo in ginocchio gli italiani che hanno un salario o una pensione minima.
La guerra che nessuno si aspettava, determinerà l’aumento del gas ancora del 30% in più: le nostre bollette erano state già incrementate del 40% ma ora, quasi probabilmente, avremo un rincaro totale del 70%. Famiglie saranno costretti a rinunciare a riscaldare la propria casa per non ricevere bollette eccessivamente elevate.
E intanto, il primo effetto concreto da noi si è visto in Molise. Non per l’aumento del grano, ma per quello del gas, che ora ha ricadute proprio sulla produzione di pasta. Il pastificio La Molisana, infatti, da oggi ferma la produzione. I camionisti infatti non possono uscire dallo stabilimento perché verrebbero fermati dai loro colleghi che ora bloccano strade e autostrade a partire dalla Puglia, per l’agitazione degli autotrasportatori.
Caro benzina
Ad aumentare vertiginosamente è anche il costo del petrolio e questo aspetto spaventa molto, infatti già giorno 28 Febbraio è stato proclamato lo sciopero dei benzinai (Leggi qui⇒ Benzinai chiusi in tutta Italia, annunciato lo sciopero in questa data: resteremo senza benzina).
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