Pensione di reversibilità, aumentare l’importo è possibile: le soluzioni che non ti aspetti
Le pensioni di reversibilità di solito sono molto misere: la vedova percepisce il 60% della pensione o dello stipendio del proprio marito (se quest’ultimo non era ancora in pensione), venuto a mancare. Solo in casi eccezionali, ovvero in presenza di figli minori di 26 anni, l’INPS arriva ad erogare il 100% dell’importo e concede agli invalidi civili inabili al lavoro, di ottenere la pensione di reversibilità del genitore a vita.
Visto che le cifre sono davvero esigue, l’INPS dà la possibilità di aumentare l’importo ad una cifra che possa essere dignitosa.
Ci sono diversi i modi grazie ai quali poter aumentare l’importo di tale trattamento. Ecco di quali si tratta.
Pensione di reversibilità, aumentare l’importo è possibile
Quando il proprio marito o moglie viene a mancare, l’equilibrio economico familiare tende a cambiare di solito in peggio. Vedove e vedovi lamentano difficoltà economiche severe.
Ebbene, a proposito della pensione di reversibilità interesserà sapere che aumentare il relativo importo, in alcuni casi, è possibile.
Entrando nei dettagli, tra i modi che permettono di aumentare di aumentare la pensione di reversibilità si annovera l’integrazione al trattamento minimo.
Che cos’è l’integrazione al trattamento minimo? L’integrazione al trattamento minimo è una prestazione economica che l’Inps riconosce a chi ha una pensione molto bassa, al di sotto del cosiddetto minimo vitale, pari, nel 2022, a 523,83 euro
Quindi, in base a quanto previsto dalla normativa vigente, coloro che percepiscono la pensione di reversibilità possono integrarla al trattamento minimo, in modo tale da raggiungere quota 523,58 euro al mese. Ma chi può beneficiare di tale integrazione? Ebbene, possono farne richiesta i soggetti con reddito annuo inferiore a 6.702,54 euro.
Tale integrazione avviene in modo parziale, invece, per coloro che presentano un reddito annuo superiore a 6.702,54 euro, fino ad un valore massimo pari a 13.405,08 euro.
In presenza di un reddito superiore a 13.405,08 euro, invece, non si ha diritto a nessuna integrazione. Ma non solo, tra le modalità attraverso cui poter aumentare l’importo della pensione di reversibilità si annovera la possibilità di cumulare tale prestazione economica con la pensione o reddito di cittadinanza. Questo significa che in alcuni casi, richiedendo la pensione di cittadinanza, si può arrivare a percepire 750 euro. (LEGGI QUI: Se la tua pensione è bassa, l’INPS ti offre un sussidio di 3.380€ all’anno. Requisiti e come richiederlo)
Assegno di vedovanza
Tra le soluzioni, possibili, poi si annovera anche l’assegno di vedovanza. La richiesta di tale assegno, ricordiamo, può essere presentata solamente da vedovi del tutto inabili al lavoro. L’aumento della pensione di reversibilità grazie all’assegno di vedovanza è pari a 52,91 euro per soggetti aventi un reddito fino a 28.659,42 euro.
In presenza di redditi superiori a quest’ultima soglia ma inferiori a 32.148,87 euro, è possibile beneficiare di un aumento pari a 19,59 euro al mese. Se i soggetti interessati presentano un reddito superiore a 32.148,88 euro, invece, non è possibile beneficiare dell’assegno di vedovanza.
Per richiedere l’aumento della pensione di reversibilità come sopra esposto, basta rivolgersi al proprio caf di fiducia che prenderà in carica la vostra richiesta se avete i requisiti.
Entra a far parte del gruppo WhatsApp di Social Magazine, potrai leggere tutti i nostri articoli che pubblichiamo. Unisciti cliccando ⇒ Qui