La pensione per i superstiti o di reversibilità spetta a tutte le vedove o vedovi che hanno perso il proprio marito o moglie, in percentuale variabile tra il 60% e il 100%. L’Inps però, per l’anno 2021/2022 ha riconfermato la possibilità per costoro, di ottenere degli assegni integrativi e di incassare addirittura gli arretrati fino fino a 5 anni.
Cerchiamo di capire, in dettaglio, chi può ottenere questo sussidio integrativo e quindi, quali i requisiti.
L’assegno di integrazione della reversibilità è un contributo che integra la pensione destinata ai vedovi inabili al lavoro o titolari di accompagnamento.
Si tratta di una misura poco conosciuta ma che è un valido strumento adatto a sostenere economicamente le situazioni più delicate riguardanti soggetti che oltre ad essere rimasti vedovi, versano pure in condizioni di particolare disagio economico e fisico.
In definitiva, si tratta di un assegno integrativo della pensione di reversibilità, riconosciuto dalla normativa relativa agli assegni al nucleo familiare.
Oltre ad essere vedovi, i soggetti a cui l’assegno di vedovanza è destinato devono rispettare diversi requisiti. In primo luogo occorre essere vedovi di un lavoratore che era in servizio sia nel settore privato che nel Pubblico Impiego. Non possono tuttavia godere di tale sussidio i titolari di pensione di reversibilità a carico di una gestione speciale dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).
Requisiti fondamentali sono:
-essere vedovo o vedova di un lavoratore, sia del settore privato che del settore pubblico;
-godere della pensione di reversibilità;
-essere invalido al 100% ed essere stato riconosciuto inabile a proficuo lavoro o titolare di assegno di accompagnamento o aver ottenuto dal medico di base un certificato specifico che attesta la propria inabilità al lavoro.
L’importo dell’assegno integrativo varia a seconda del reddito del richiedente, che in ogni caso non può superare 32.148,88 euro.
Esso è pari a:
–52,91 euro al mese, se il reddito familiare è fino a 28.659,42 euro
–19,59 euro al mese, se il reddito familiare va da 28.659,43 a 32.148,87 euro.
Volendo richiedere 5 anni di arretrati otterremo dall’Inps un assegno unico di 1.270 euro in caso di reddito compreso tra 28.659,43 a 32.148,87 euro e 3.380 euro in caso di reddito fino a 28.659,42 euro.
Tali importi fanno riferimento alla tabella ANF 19 in vigore dal 1° luglio 2021 e sono aggiornati costantemente
Per poter presentare domanda occorre allegare una serie di documenti comprese le autocertificazioni da cui si evinca la data di decesso del coniuge per la cui pensione si richiede la reversibilità (o si è già richiesta la reversibilità), la categoria della pensione di reversibilità, il verbale della invalidità al 100% del richiedente, l’ultima dichiarazione dei redditi e il documento di riconoscimento in corso di validità ed in copia fotostatica.
Il reddito del richiedente è molto importante perché determina l’importo dell’assegno di vedovanza ed è fattore determinante per consentire l’eventuale accoglimento della domanda.
Per ottenere tale sussidio, bisogna inoltrare richiesta all’INPS:
-utilizzando i servizi web dell’Istituto,
-tramite il contact center accessibile chiamando il numero 803 164, gratuito da rete fissa, o il numero 06 164 164, a pagamento da rete mobile,
-rivolgendosi a un patronato.
La domanda può essere proposta contestualmente a quella per la reversibilità o anche successivamente.
Tutti coloro che non erano a conoscenza dell’esistenza di tale sussidio, possono richiedere gli importi arretrati non ottenuti.
Se il vedovo è deceduto senza aver percepito l’assegno di vedovanza pur avendone diritto, gli eredi possono fare domanda per la sua fruizione per il periodo di spettanza dell’emolumento non goduto da parte del defunto.
I documenti necessari per richiedere l’assegno sono:
-la data di vedovanza,
-la categoria e il numero della pensione di reversibilità derivante da lavoro dipendente,
il verbale di invalidità civile,
-l’ultima dichiarazione dei redditi (o le dichiarazioni dei redditi degli ultimi cinque anni se si chiedono gli arretrati)
-il proprio documento di identità e il proprio codice fiscale.