Pensioni, aumento di 651 euro da gennaio. Chi sono i fortunati pensionati che li percepiranno?
La Riforma delle pensioni è ormai in atto sotto il Governo di Mario Draghi e sono tante le novità che ci aspettano: prima tra tutte l’aumento che scatterà da Gennaio 2022.
Come noto ai più informati, ogni inizio anno gli importi delle pensioni vengono adeguate all’andamento dell’inflazione grazie al meccanismo conosciuto come perequazione.
Una rivalutazione che nel complesso riguarderà 22,8 milioni di assegni previdenziali, i quali dovranno essere rivisti tenendo conto dell’aumento del costo della vita. Un meccanismo necessario per far sì che gli assegni di pensione non perdano potere di acquisto con il passare degli anni.
Ma per chi realmente scatterà l’aumento da Gennaio 2022? Chi potrà incassare 651 euro in più?
L’aumento delle pensioni arriverà per una buona fetta di pensionati. Durante questo 2021 infatti, i trattamenti minimi hanno visto un aumento dello 0,5% rispetto al 2020. Questo ha portato gli assegni minimi a 515 euro, cifra ancora troppo bassa per vivere dignitosamente. Proprio per questo, nel 2022 l’importo mensile aumenterà di altri 26 euro circa per tutti coloro che hanno tra i 60 e i 64 anni e di 83 euro al mese per i soggetti di età compresa tra 64 e 69 anni.
Per poter esser inclusi in questo aumento, è necessario anche rientrare in alcuni requisiti reddituali. Nel dettaglio per chi è da solo il reddito annuo che non dovrà superare i 6.702,54 euro (o 13.405,08 per l’aumento parziale) mentre se coniugato il reddito annuo totale di entrambi dovrà essere inferiore a 20.107,62 euro (o 26.810,16 euro per l’aumento parziale). Anche in questo caso, ovviamente, il reddito personale del destinatario di pensione minima non dovrà superare i 6.702,54 euro.
Per raggiungere l’aumento massimo, da 515 a 651 euro, bisogna invece esser in pensione ed aver già compiuto i 70 anni, con reddito personale non superiore a 8.469,63 euro, o coniugale non superiore a 14.447,42 euro. In questo caso, grazie al cosiddetto incremento al milione, gli importi passeranno direttamente a 651,51 euro.
Oltre all’aumento delle pensioni minime, nel 2022 vi sarà la rivalutazione di tutte le altre pensioni (di vecchiaia, anticipate, indirette ecc), con un costo complessivo stimato dal Governo di circa 4 miliardi di euro. Al momento è difficile capire di quanto saranno aumentate le pensioni, perchè il Governo Draghi non ha ancora deciso il “come rivalutare” le pensioni. Si potrà usare il “Metodo Prodi” o il “Metodo Conte”.
Per capire di quanto aumenteranno gli assegni, dunque, bisognerà prima fare chiarezza su quale meccanismo il Governo attale deciderà di applicare. Se il tasso dell’1,5% previsto dalla nota di aggiornamento al DEF dovesse essere confermato, allora ci sarebbero aumenti che vanno dai 126 euro al mese (per le pensioni più basse) ai 1.027 euro medi per gli assegni più alti nel caso in cui effettivamente dovesse esserci il ritorno al meccanismo Prodi.
Con il metodo del Governo Conte I, semmai questo dovesse essere rinnovato, ci sarebbe invece un aumento che va dai 126 euro (visto che comunque per le pensioni basse la rivalutazione è sempre piena) ai 484 euro annui. A essere penalizzati, dunque, sarebbero coloro che percepiscono pensioni d’importo medio alto.
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