Chi ha subito un ictus ed è riuscito a sopravvivere, di solito sviluppa una serie di problemi di salute non poco trascurabili, che renderanno non facile il proseguimento della propria vita.
Le conseguenze di un ictus, sia ischemico, sia emorragico, dipendono dalla parte del cervello che viene danneggiata: dopo un ictus una persona può avere problemi di movimento, per una paralisi degli arti di un lato del corpo, difficoltà di linguaggio o di pensiero. Possono insorgere problemi di orientamento, attenzione e concentrazione, percezione, comprensione, apprendimento, organizzazione del pensiero, risoluzione dei problemi, memoria.
E’ questo il motivo per cui un individuo colpito da ictus, nella maggior parte dei casi, non può più vivere da solo ed in autonomia, ma ha bisogno di assistenza da parte di un famigliare per svolgere anche i gesti più semplici.
Per questo motivo esistono varie forme di tutela economica destinata ai familiari del soggetto colpito, che dovranno prendersi cura di lui spesso rinunciando al lavoro o ad una parte di esso.
Infatti, pochi sanno che al familiare con ictus spetta un assegno di 1.350 euro al mese. Si tratta dell’assegno per cura erogato mensilmente alla persona con disabilità acquisita. Inoltre, i familiari di persone con Legge 104 possono ottenere agevolazioni in busta paga. Infine, quando un familiare è affetto da patologie gravi certificate da verbale Legge 104, per poter fruire delle agevolazioni è rilevante la figura del referente unico per assistere il familiare con handicap grave.
Va sempre tenuto in considerazione che, ogni forma di disabilità grave e invalidante, dà diritto ad un sostegno economico, anche nel caso di altre malattie e patologie.
La disabilità deve essere certificata dalla commissione medica INPS. L’assegno può essere erogato alla persona disabile, oppure, al familiare che si occupa dell’assistenza.
In alterativa, l’assegno di cura potrà essere corrisposto alla struttura residenziale ove il paziente è ricoverato in forma di lungodegenza. Quindi, se l’assistito è ricoverato, il familiare non ha diritto all’assegno di cura.
In base alla gravità e l’intensità del carico assistenziale, l’importo garantito al disabile varia dai 10,33 a 15,49 euro al giorno. Inoltre, è richiesta una soglia ISEE di massimo 34.000 euro.
Però, se la situazione del familiare con ictus è gravissima, l’importo giornaliero può variare da 23 a 45 euro, circa 1.350 euro al mese. In questo caso non è prevista nessuna soglia ISEE per accedere alla prestazione.
Infine, la durata della prestazione di norma è semestrale e può arrivare ad un massimo di dodici mesi. Però, è sempre possibile chiedere il rinnovo della prestazione, ma bisogna effettuare una nuova visita da parte dell’UVM (Unità Valutativa Multidisciplinare).
Per ottenere l’assegno di cura bisogna rivolgersi al servizio sociale o servizio disabili del Comune di residenza.