Generalmente una persona positiva al Covid può infettare non oltre i 21 giorni da quando è stato contratto, ma ci sono soggetti che non riescono a guarire entro questo termine e la loro malattia si protrae anche oltre un mese. E’ capitato anche diverse volte di assistere a casi long covid, ovvero storie di pazienti che dopo mesi non riuscivano a negativizzarsi e i sintomi restavano evidenti e pericolosi. E’ il caso di un uomo, Dave Smith che ha lottato con il Covid quasi un anno da quando è risultato positivo nel primo tampone.
Sono stati i 305 giorni più difficili della vita e ha lottato duramente contro la morte da aprile 2020, quindi da inizio pandemia, Dave Smith, settantaduenne residente a Bristol, in Gran Bretagna, ha raccontato il suo calvario. Ha effettuato quarantadue tamponi positivi e per ben 7 volte è finito in ospedale in gravi condizioni ma è riuscito a salvarsi, nonostante i dubbi dei medici.
“Ho rischiato di morire. Mia moglie ha iniziato i preparativi per il funerale ben cinque volte” ha spiegato lui stesso al The Guardian. L’uomo, ormai in pensione, ex istruttore di scuola guida, si è detto felice e soddisfatto perchè per affrontare questo calvario ha avuto tenacia fisica e psicologica.
I primi sintomi, tra cui febbre e tosse, si sono presentati ad Aprile 2020 e poi non sono più andati via per 12 mesi, aggravando le sue condizioni e finendo in terapia intensiva più volte.
Nei pochi momenti in cui si risvegliava, considerando le sue poche forze, suggeriva alla moglie quali disposizioni per i suoi funerali. Una lotta alla sopravvivenza che sembrava non avere mai fine ma che è terminata un mese fa con un tampone negativo. “Ho aperto una bottiglia di champagne e telefonato a tutti, dicendo: ‘Sono negativo, sono negativo’“, ha raccontato il settantaduenne.
Il Covid ha colpito l’uomo in un momento in cui le sue difese immunitarie erano relativamente basse. Nel 2019, infatti, si era sottoposto alla chemioterapia per curare una leucemia. Ora però Dave sta bene ed è totalmente guarito dal virus. Anche se è consapevole che i suoi polmoni, proprio a causa di quest’ultimo, non saranno più gli stessi di un tempo, andando quindi a modificare il suo quotidiano.
Il suo caso sarà presentato es analizzato presso il Congresso Europeo di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (ECCMID) a luglio 2021.