Poste Italiane in Tilt e ora dovranno risarcire 500 euro ai clienti
Continuano le segnalazioni relative ai disservizi di Poste Italiane, una sorta di malfunzionamenti che hanno mandato in tilt il portale. Oltre il 90% delle segnalazioni (dati forniti dal sito downdetector) riguarda le difficoltà di accesso, e sono molteplici gli utenti che affermano di non poter utilizzare il servizio SPID – il sistema pubblico di identità digitale – fornito da Poste Italiane.
Le cause non sono ancora state rese note, ma non è da escludere che il problema sia da ricondurre alla procedura di assegnazione dei bonus mobilità che ha preso il via da alcuni giorni e che prevede SPID come prerequisito per accedere – per completezza di informazione si ricorda che alcuni problemi riconducibili ai servizi di Poste Italiane erano stati registrati anche nelle scorse settimane. Si ricorda che Poste italiane è uno dei vari gestori che permetto di utilizzare il servizio di SPID, reso necessario per richiedere i bonus mobilità, ma anche per tanti altri servizi che in questo momento risultano inaccessibili.
Quindi questo problema di Poste Italiane potrebbe far perdere il Bonus a tante famiglie. Moltissimi infatti, fin da prima delle 9.00 di mattina del 3 novembre, orario di partenza del “click day”, erano già sintonizzati sul pc con le dita pronte per digitare tutte le informazioni necessarie ad accaparrarsi il bonus. Il ministero aveva predisposto un meccanismo di “sala d’attesa”, consistente in una schermata che informa l’utente di quanti utenti ha davanti, dopodiché, armati di tanta pazienza e con molto tempo a disposizione visto che si poteva essere indietro anche di centinaia di migliaia di posizioni, si poteva ottenere l’accesso vero e proprio al sistema ma soltanto dopo essere stati riconosciuti attraverso l’identificazione con lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale).
ADUC: i clienti possono chiedere risarcimento
L’associazione per i diritti degli utenti e consumatori (ADUC), ha preso in esame la questione, dichiarando quanto segue:
“Ci sono già arrivate molte segnalazioni sul disservizio di Poste Italiane che ha causato la decadenza dal buono mobilità, confermate anche da notizie di stampa. A causa dell’inadeguatezza dei sistemi informatici del servizio PosteID con Spid, infatti, per tantissimi cittadini non è stato possibile accedere al sito buonomobilita.it. Questa una delle testimonianze, pervenutaci con tanto di foto e video a dimostrazione dell’accaduto.
“Stamani alle 9.00 è stato attivato il sito bonusmobilita.it per richiedere il bonus mobilità. Vengo messo in coda per circa tre ore (al numero 53434), dopodiché, arrivato il mio turno, procede con l’accesso tramite Spid di Poste Italiane. Per sicurezza, registro in foto e video il processo di navigazione e accesso. In breve: PosteID con Spid non funziona, il sito di Poste è in tilt. Dopo vari tentativi di accesso, scanditi da pagine che non si caricano, messaggi di errore, QR Code che non apparivano, vengo buttato fuori. Mi ritrovo nuovamente in coda con numero 565.373. In breve, ho perso il rimborso, visto che i soldi stanziati per il buono non sono sufficienti a coprire oltre 500.000 persone.”
Gli utenti di PosteID con Spid cui è accaduta la stessa cosa, potranno agire con Poste Italiane per chiedere il risarcimento del danno qualora non ottengano il buono o il rimborso. La prima cosa da fare è inviare a Poste Italiane una messa in mora per raccomandata a/r o PEC. Se Poste Italiane non risponde positivamente entro 30 giorni, sarà possibile adire il Giudice di pace della propria città, anche senza avvocato, per ottenere il risarcimento del danno pari al rimborso o buono perduto. (*)
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(*) E’ possibile agire in giudizio presso il giudice di pace competente per il luogo di residenza del consumatore. Si può fare causa anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 euro attraverso una citazione orale (art. 316 del codice di procedura civile): si espongono oralmente i fatti e le proprie richieste, consegnando tutta la documentazione rilevante a dimostrare la propria versione dei fatti al giudice di pace, il quale provvederà a redigere l’atto di citazione. Consigliamo di chiamare l’ufficio del giudice per prendere un appuntamento o chiedere quando è possibile fare tale citazione orale.