Prelievo al bancomat: triplica la commissione e se sbagli rischi 50 mila euro di multa

Il Bancomat, una presenza familiare nella vita degli italiani da decenni, sta per subire importanti cambiamenti, ma purtroppo non per il meglio. Bancomat S.p.A., l’azienda che gestisce tutti gli sportelli automatici in Italia, ha richiesto l’autorizzazione dall’autorità garante per la concorrenza per aumentare le commissioni di prelievo Bancomat. Questo ha portato a proteste da parte delle associazioni dei consumatori in quanto la nuova commissione può triplicare il costo attuale del prelievo.

Attualmente, quando si preleva denaro da un bancomat di un’altra banca, si paga una commissione fissa di €0,49, ma con il nuovo regolamento questa commissione diventa variabile e può raggiungere fino a €1,50. Inoltre, il gestore del bancomat, anziché la banca che eroga la carta, stabilirà la commissione, il che significa che gli utenti non sapranno quanto dovranno pagare fino a quando non avranno effettuato il prelievo.

Oltre all’aumento delle commissioni, ci sono altre novità che potrebbero creare problemi agli utenti. Il limite massimo per il prelievo allo sportello automatico è di €1.500, un limite che è in vigore da anni. Tuttavia, il limite massimo per l’utilizzo del denaro contante è stato ridotto da €2.000 a €1.000 quest’anno. Questo significa che chiunque prelevi o versi più di €1.000 al bancomat potrebbe essere soggetto a sanzioni pesanti. Le banche possono richiedere spiegazioni sul motivo per cui l’utente ha effettuato una transazione superiore a €1.000 e, se sospettano che ci sia un potenziale illecito, possono segnalare l’operazione al fisco.

In sintesi, queste novità non sono positive per gli utenti del bancomat. L’aumento delle commissioni e il cambiamento del limite massimo per l’utilizzo del denaro contante potrebbero comportare problemi finanziari e sanzioni pesanti. Gli utenti sono invitati a prestare attenzione e, se possibile, a utilizzare i bancomat della propria banca per evitare commissioni extra e complicazioni indesiderate.