Quando il figlio può ereditare la pensione del genitore? Ecco 3 possibilità
La pensione ai superstiti è un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato (pensione di reversibilità) o dell’assicurato (pensione indiretta) in favore dei familiari superstiti.
La pensione di reversibilità è pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa.
La pensione indiretta è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso.
Quando un figlio può ereditare la pensione? Tutti conoscono come pensione di reversibilità il trattamento previdenziale spettante ai familiari superstiti del deceduto. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale riconosce al coniuge, ai figli, ai fratelli, alle sorelle e ai genitore la possibilità di percepire il rateo in vece del soggetto defunto. La quota a cui hanno diritto i componenti del nucleo cambia in base ad alcune particolari condizioni.
Lo scopo di questo articolo è appunto stabilire in che circostanze il figlio può ereditare la pensione del genitore. Il coniuge non è il solo destinatario del beneficio previdenziale e, in determinate circostanze, pure la prole ha diritto a una quota del rateo. Si inquadrano 3 scenari, che dipendono dall’età anagrafica, dall’assenza di redditi e dall’eventuale disabilità. Molto spesso i soggetti interessati soddisfano due dei seguenti requisiti. Il che significa che sono particolarmente giovani e non sono economicamente indipendenti.
Quanto i figli ereditano la pensione di reversibilità: i 3 casi
1-Il primo caso per il godimento della pensione di reversibilità prevede che il figlio sia minorenne, ovvero abbia un’età inferiore ai 18 anni. Fra questi rientrano anche quelli adottivi, legalmente riconosciuti dal genitore o nati da precedenti unioni.
2-Il secondo caso è quando il figlio studia fino al compimento dei 21 anni di età. Si dà per scontato che, essendo impegnato nel percorso formativo, non abbia sufficienti mezzi economici per provvedere a sé stesso. Il termine temporale del godimento è prorogato a 26 anni qualora siano in corso studi universitari. Tuttavia, bisogna rammentare che, a conclusione del percorso accademico, il diritto decade.
3-Il terzo caso è correlato all’eventuale incapacità lavorativa del figlio. Se disabile non viene considerato il requisito anagrafico, ma l’inabilità allo svolgimento di una qualunque attività professionale. Non riuscendo ad autosostenersi, il portatore di disabilità o invalidità percepisce il trattamento previdenziale a prescindere dal fatto che sia minorenne o meno. Tutti gli invalidi a carico dei propri genitori, potranno percepire quindi la reversibilità.