Per andare in pensione, come tutti sappiamo, sono necessari almeno 20 anni di contributi, oltre ad un’età pensionabile di 67 anni. Viene poi prevista anche un’opzione contributiva, per la quale bastano 5 anni di contributi per andare in pensione, ma solo nel caso in cui l’interessato ha compiuto i 71 anni di età.
Con soli 5 anni di contributi versati è facile comprendere che l’importo della pensione sarà molto misero.
Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 vi è la possibilità del pensionamento di vecchiaia contributivo, più tardi, ma con almeno 5 anni di contributi. Ma andare in pensione con soli 5 anni di contributi, assicura un importo che possa farci vivere dignitosamente?
Purtroppo no e questo è il caso di molti giovani che no riescono a trovare un lavoro stabile e trascorrono molti anni lavorando in nero, non assicurandosi il montante contributivo, utile per la propria pensione.
Accedere alla pensione con soli 5 anni di contributi non rappresenta la scelta migliore per garantirsi un assegno sufficiente per vivere una vecchiaia serena.
E’ bene evidenziare fin da subito che il pensionamento con 5 anni di contributi è riservato solo ed esclusivamente a coloro che ricadono interamente nel sistema contributivo e, quindi, o hanno iniziato a versare i propri contributi a partire dal 1996 o hanno optato per il computo nella Gestione Separata INPS pur avendo contributi maturati prima di tale data.
Questa pensione di vecchiaia è raggiungibile al compimento dei 71 anni (più eventuali aumenti per adeguamento all’aspettativa di vita ISTAT) e non è soggetta ad integrazione al trattamento minimo: ciò significa che se la pensione ha un importo molto basso questo non viene portato, come accade alle pensioni ricadenti nel sistema misto, a 515 euro.
Andiamo al dunque: quanto percepirò di pensione con 5 anni di contributi? Per capirlo, facciamo alcuni esempi.
Esempio n.1: Prendiamo un lavoratore che ha lavorato dopo il 1996 per 5 anni con retribuzione costante di 30mila euro l’anno (quindi ha percepito uno stipendio netto di circa 1900 euro mensili) raggiungerà in 5 anni un montante contributivo di circa 50mila euro. La pensione spettante al compimento dei 71 anni sarà di circa 248 euro mensili.
Esempio n.2: Immaginiamo che un operaio ha lavorato dopo il 1996 per 5 anni con retribuzione costante di 20mila euro l’anno. Anche in questo caso andrà in pensione a 71 anni e percepirà un assegno di 164 euro mensili.
E’ bene sottolineare pertanto che la pensione con 5 anni di contributi può essere liquidata solo agli iscritti Inps, non agli iscritti presso le casse professionali.
Oltre alla pensione di vecchiaia agevolata, ci sono comunque altri trattamenti che si possono ottenere con soli 5 anni di contributi:
-presso l’Inps, l’assegno ordinario d’invalidità e la pensione ordinaria d’inabilità al lavoro;
-presso le casse professionali, le pensioni contributive, che richiedono un minimo di 5 anni di versamenti e un’età minima variabile (70 anni per gli avvocati, 65 anni per la generalità delle casse private- non privatizzate- come quella degli psicologi), nonché la generalità delle pensioni per invalidità o inabilità all’esercizio della professione, in base alle previsioni del regolamento di previdenza della gestione considerata;
-sempre presso le casse professionali, gran parte delle pensioni per invalidità e inabilità richiede un minimo di 5 anni di contributi.
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