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Reddito di cittadinanza, possibilità di ricevere più soldi: ecco come fare

I detentori del Reddito di Cittadinanza hanno la possibilità di aumentare l’importo del sussidio in un modo semplice e facile. Si dà la possibilità di incrementare la somma percepita se si accetta di lavorare nei campi. Si, proprio così: lavorare e percepire lo stipendio e in aggiunta il reddito di cittadinanza.

Lavorare nei campi per ottenere il Reddito di Cittadinanza più alto

Come accennato, i percettori del reddito di cittadinanza possono ottenere più soldi nel caso in cui decidano di lavorare anche nei campi. È questa la novità prevista dall’articolo 94 del Decreto Rilancio, finalizzato alla promozione del lavoro nei campi, settore che al momento presenta la maggiore offerta.

“In relazione all’emergenza epidemiologica i percettori di ammortizzatori sociali […] di Naspi, DIS-COLL e del reddito di cittadinanza – si legge nel decreto -, possono stipulare con i datori di lavoro del settore agricolo dei contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti”.

Come fare

Chi percepisce il reddito di cittadinanza, sa benissimo che non deve superare una certa soglia ISEE: nel caso in cui il richiedente dovesse iniziare un nuovo lavoro, ha l’obbligo di darne comunicazione all’Inps tramite il modulo Esteso (SR181) entro 30 giorni dall’inizio della nuova attività. Ciò permette di rimodulare l’importo del reddito di cittadinanza.

In questo caso è prevista una riduzione del sussidio e, in alcuni casi, anche la sospensione.

Ciò non vale però per chi decide di avviarsi al lavoro dei campi per il quale il dl Rilancio prevede una “scappatoia”: lo stipendio ricevuto per questo tipo di attività può infatti essere cumulato al reddito di cittadinanza senza che ne determini una diminuzione e permetta, al contrario, un incremento del reddito familiare.

Attenzione ai limiti però: come descritto nell’articolo della dl Rilancio, il limite per lavorare nei campi è di massimo 60 giorni e lo stipendio non deve mai superare la somma di 2mila euro.

Quindi, se un italiano che percepisce il Reddito di Cittadinanza, decide di incrementare le sue entrate andando a lavorare nei campi, lo può fare e non perderà il sussidio. Deve solo ricordare che non può assolutamente superare la somma totale di 2000 di stipendio da agricoltore nei 60 giorni totali.

Se il bracciante agricolo decide di proseguire nel suo lavoro per altri mesi, avrà l’obbligo di comunicarlo all’Inps con modulo Esteso (SR181) e relativa riduzione del sussidio. La stessa situazione si presenterebbe in ogni al superamento della soglia dei 2mila euro.