Come avevamo accennato giorni fa, è partito un vero e proprio esodo dal Nord verso Sud: treni e aerei presi d’assalto e biglietterie in tilt già dal giorno in cui Conte ha annunciato il via libera per la Fase 2, che permetteva di spostarsi da regione a regione.
All’arrivo in stazione, diversi agenti e personale delle Ferrovie, hanno controllato ogni singolo passeggero, verificando tramite termoscanner la febbre dei viaggiatori.
Ad un primo controllo su 60 persone rientrate in Campania da fuori Regione, ben 16 sono risultate positive al test rapido.
Non abbiamo ancora i risultati dei tamponi ma si tratta di persone che avevano la febbre e che tranquillamente hanno viaggiato in treno, arrivando a destinazione.
Poco dopo l’inviato ha specificato che delle 16 persone trovate positive al test rapido, nessuna sapeva di esserlo. Dai controlli invece effettuati in stazione su un primo treno, su 200 passeggeri, 6 hanno dovuto rifare altri test perché sospetti. Un secondo treno da Torino arriverà con altre 100 persone.
I controlli alle stazioni ed i posti di blocco ai caselli autostradali continuano ad essere serrati.
Per queste persone e per tutte le altre che risulteranno positive al test rapido, si attende il risultato del tampone per avere la certezza di trovarsi di fronte ad un caso di Covid-19 accertato. I controlli continueranno senza sosta anche nei prossimi giorni con l’intento di scongiurare l’aumento dei casi di Coronavirus nel territorio campano.
Anche nel resto delle regioni si teme un ondata di positivi che provengono dal Nord.
Il timore che gli sforzi fatti finora possano essere vanificati da comportamenti imprudenti, turba il sonno e non solo, di molti medici di medicina generale.
“Su mille rientri potremmo avere 20-30 positivi in Campania con un effetto poi moltiplicatore sui contagi. Andrebbero impediti in questa fase. Purtroppo poi stiamo constatando sempre di più come la quarantena di 14 giorni non sia sufficiente, se non a bloccare le persone colpite dal virus nella fase acuta. La positività al tampone può essere più lunga, anche superiore ai 30 giorni, sino a due mesi, per non parlare poi dei falsi positivi.
Ci sono stati casi di miei pazienti risultati positivi il primo giorno di ricovero, negativi il secondo, positivi il terzo e ancora negativi il quarto e così via. Il virus è subdolo non sempre si annida nella saliva pur continuando a essere presente nell’organismo e pare che i test sierologici rivelino pochi anticorpi IGG secondo gli ultimi studi“, spiegano a NapoliToday due medici di base dellla I Municipalità.