Robert Gallo: «Tutti devono vaccinarsi: si sta diffondendo un nuovo ceppo del virus che provoca problemi neurologici ed epilessia»
«È molto difficile per qualsiasi uomo di scienza spiegare ai no vax perché devono vaccinarsi. Questo è un problema che c’è in tutto il mondo, anche da noi negli Stati Uniti. Ma è un problema che riguarda tutti e noi dobbiamo spiegare perché ci si deve vaccinare. Non riesco a capire perché hanno tutta questa paura. Tra l’altro per muoversi, per viaggiare, per lavorare bisogna essere vaccinati. Proprio in questo periodo si sta diffondendo un nuovo ceppo del virus che provoca anche problemi neurologici ed episodi di epilessia: tutti devono vaccinarsi e contestualmente si deve aumentare la produzione di vaccini. C’è molta confusione perché anche chi è vaccinato può contrarre infezione, ma non sviluppa la malattia e infetta molto di meno e questo è fondamentale».
Chi è Robert Gallo? è un medico, biologo e accademico statunitense, noto soprattutto per aver scoperto nel 1982 l’origine retrovirale dell’AIDS, poi confermata l’anno successivo dall’isolamento dell’HIV di tipo 1, da parte di Luc Montagnier e Françoise Barré-Sinoussi.
Così Robert Gallo, rispondendo ad una domanda su cosa si possa fare per far capire l’importanza della vaccinazione a chi non vuole vaccinarsi e su come aiutare chi non è convinto della bontà dei vaccini.
Gallo era ospite alla serata dell’evento “La narrazione del Sud”, il prequel che si è tenuto a piazza San Rocco il 27 e il 28 agosto e che ha preceduto la tre giorni dell’International Annual Meeting SudeFuturi III – (R)innoviamo il Mezzogiorno, che si terrà al Castello Ruffo dal 9 all’11 settembre.
Alla domanda del giornalista Alessandro Russo su una possibile previsione della fine della pandemia e sulla terza tornata di vaccinazioni, Gallo ha risposto che «non si possono fare previsioni su fine pandemia. Però è chiaro che la recrudescenza si verifica quando non tutti sono vaccinati. Nel mondo ci sono differenze su come è stata affrontata malattia, ma è importante essere uniti nel combatterla perché c’è un interesse morale e finanziario, non solo scientifico. Tutti i Paesi devono collaborare e affrontare questi ‘marziani’ tutti insieme. Dobbiamo affrontare questa pandemia come se sulla Terra ci fosse un’invasione di extraterrestri e dovessimo combatterli per salvarci».