La carie è sicuramente uno dei disturbi ai denti che crea maggiore disagio e colpisce tutti, sia grandi che piccoli. Una scarsa o non accurata igiene dentale, l’assunzione di cibi e bevande contenenti grandi quantità di zuccheri, predisposizione genetica o altro ancora, predispongono il soggetto a soffrire della dolorosa carie dentale. Agire in anticipo significa bloccare sul nascere la corrosione del dente interessato.
Gli specialisti solitamente rimuovono il tessuto danneggiato dei denti e poi riempiono la cavità con sostanze aggregate artificiali.
Così facendo, l’infezione viene risolta e il dolore passa, ma in realtà il danno causato al dente dalla carie non è sanato del tutto, dato che il foro non è rimarginato, ma solo riempito.
Dobbiamo inoltre ricordare che, i materiali utilizzati dai dentisti per fare otturazioni, non sono poi così sane. Nel passato venivano fatte otturazioni di mercurio che si è scoperto, sono dannose.
L’obiettivo di molti ricercatori, per questo, è riuscire a stimolare i denti ad auto-rigenerarsi.
E’ stato scoperta pertanto, da alcuni scienziati, una sostanza davvero molto efficace, in grado di curare la carie e permettendo ai denti di rigenerarsi da soli.
Sensazionale scoperta: i denti potranno auto-rigenerarsi
Il professor Paul Sharpe del King’s College London Dental Institute ha approfondito i suoi studi, per cercare di comprendere se esiste un modo per far rigenerare i denti.
Proprio come fa la nostra pelle quando ci feriamo in superficie, anche i denti sono in grado di rigenerarsi. Come? Producendo la dentina, sostanza calcificata che agisce da protettrice, ma che può non bastare in caso di lesioni gravi.
Per evitare l’utilizzo del riempimento artificiale, allora, Sharpe e il suo team di ricercatori hanno studiato una nuova sostanza, il Tideglusib.
Il Tideglusib è un composto che inizialmente è stato sperimentato per il trattamento dell’Alzheimer e di altri disturbi neurologici, ma che sta dando interessanti risultati anche in campo odontoiatrico.
Tideglusib è usato per Meccanismi di riparazione del dente che promuovono il rinforzo della dentina di una struttura di spugna fino a quando la spugna non si biodegrada, lasciando una solida struttura di dentina. Nel 2016 sono stati riportati i risultati di studi sugli animali in cui sono stati riempiti permanentemente buchi di 0,14 mm nei denti di topo.
Addio carie insomma!
Coloro che tremano all’ idea di “trapani” e punture potranno tirare un sospiro di sollievo grazie all’ applicazione del farmaco Tideglusib (già in uso nella terapia dell’ Alzheimer) sul dente affetto da patologia cariosa.
Punto di partenza dello studio, l’ evidenza di un effetto collaterale del suddetto farmaco: la proliferazione di cellule staminali contenute nella polpa dentaria e la conseguente produzione di dentina sul “versante interno” del dente.
Da questa base viene progettata una metodica di utilizzo del farmaco ad hoc che ne prevede l’ applicazione sul tessuto danneggiato (quindi all’ interno della carie) ed ecco che si osserva un fenomeno sorprendente: la dentina ricresce e i dente si ripara “da solo”.
Ma come avviene questo processo e perché un farmaco ideato per l’ Alzheimer produce un risultato simile sul dente?
All’interno dei neuroni dei Pazienti affetti da Alzheimer si verifica un accumulo di Proteina Tau, fosforilata in maniera anomala, il Tideglusib è in grado di inibire la GSK3-β (glicogeno sintetasi chinasi) e dunque l’ iperfosforilazione delle proteine tau.
Sfortunatamente gli unici eletti a liberarsi del dentista sono i topi da laboratorio su cui è stato condotto l’ esperimento, gli umani dovranno aspettare ancora un po’, attendere che venga messo in commercio.
Dunque il tanto odiato trapano non può ancora andare in pensione e nel frattempo, mi raccomando: occhio alla prevenzione!