Scuola: Da Settembre, obbligo di restare a casa tre giorni se si ha il raffreddore
Mancano alcuni giorni prima della riapertura definitiva della scuola prevista per il 14 Settembre ma, già ci sono numerose novità che incalzano: il nuovo anno scolastico 2020-2021 sarà diverso dai precedenti. Nuove regole, nuove modalità.
Tra le novità previste dalle linee guida per il ritorno a scuola a settembre, c’è il divieto di presentarsi in classe per studenti, insegnanti e amministrativi, nel caso in cui manifestino “una sintomatologia respiratoria”, come nel caso di tosse e raffreddore, e l’obbligo di restare a casa sarà valido per tre giorni: “Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute parlane subito con i genitori e non venire a scuola”. Nel dettaglio.
Scuola: si resta a casa per il raffreddore
Il prossimo 14 Settembre la campanella suonerà per tutti gli studenti italiani, per accoglierli in classe dopo la spiacevole esperienza della Didattica a Distanza.
Tuttavia, sono tante le novità che studenti e insegnanti sperimenteranno quando torneranno in classe, secondo quanto previsto dalle linee guida pubblicate ieri dal Miur, tenendo conto delle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico per evitare una nuova diffusione del contagio. La novità più eclatante oltre che alla distanza tra alunni e all’entrata scaglionata degli studenti, vi è il RAFFREDDORE.
Quanti genitori hanno mandato i propri figli a scuola pur avendo un blando raffreddore? Praticamente sarà capitato a tutti: mamma e papà hanno necessità di lavorare e per un semplice cola naso, qualche colpetto di tosse o un lieve mal di gola, mandano i figli a scuola ugualmente, perchè tale patologia non è nulla di così grave e la baby sitter ha un costo che non tutti possono sostenere. Siamo sempre andati a scuola con il raffreddore e solo nei casi più gravi, si restava a casa, a letto. Da oggi le regole cambiano: è il Coronavirus che ha fatto cambiare le norme, stravolgendo le nostre vite.
Quest’anno a scuola con il raffreddore non si va a scuola: nello specifico, si legge nel testo, “la precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale è: l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti; non essere stati in quarantena negli ultimi 14 giorni; non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni”.
Dunque, chiunque abbia “una sintomatologia respiratoria” non può presentarsi a scuola e il divieto vale per tre giorni. Anche nel caso in cui lo studente si senta meglio il giorno successivo alla manifestazione del sintomo, è fatto obbligo di assenza per tutto il periodo indicato.
Questo passaggio è ribadito anche in un’altra parte del documento dedicata alle “cinque regole per il rientro a scuola in sicurezza”, in cui si legge: “Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore) parlane subito con i genitori e non venire a scuola“. Nel caso in cui il naso cominci a colare o si starnutisca mentre si è in classe, scatta invece immediatamente l’isolamento.
Tra le altre novità dell’anno scolastico 2020/2021, si ribadisce l’importanza del distanziamento fisico tra gli studenti, almeno un metro, che dovrà essere misurata da bocca a bocca. “Il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione…“, si legge.