L’assegno mensile è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti ai quali è stata riconosciuta una riduzione parziale della capacità lavorativa (dal 74% al 99%) e con un reddito inferiore alle soglie previste annualmente dalla legge.
Questo significa che, quando un soggetto, a causa delle proprie patologie o disturbi, dimostra che ha una ridotta capacità lavorativa e la qualità di vita è peggiorata, può richiedere un sostegno economico all’Inps, un’ assegno, erogato per 13 mensilità e di importo variabile in base alla percentuale di invalidità.
Tra le tante patologie che possono causare serie compromissioni alla vita lavorativa di una persona vi sono quelle dell’apparato gastrico.
In questi casi chi soffre di problemi a stomaco o intestino può ottenere un assegno mensile INPS da circa 300 euro, che può arrivare a 650 euro se l’invalidità è totale.
Per capire quando scatta tale diritto è necessario tener conto delle tabelle con il relativo grado di invalidità per ciascuna patologia che prende a riferimento l’INPS. Inoltre, è necessario soddisfare anche un requisito economico.
Quali sono le patologie gastriche per le quali è possibile ottenere la pensione di invalidità
Per l’anno 2023, l’importo mensile della pensione di invalidità civile corrisponde a 290 euro. I soggetti con invalidità parziale, dal 74% al 99%, devono possedere un limite di reddito personale pari a 4.931,29 euro annui per poter ricevere l’indennità.
Esistono moltissime patologie dell’apparato digerente per le quali si riconosce un certo grado di invalidità. Al fine di ricevere la pensione, però, occorre avere una invalidità non inferiore al 74%. Chi tuttavia presenta gradi inferiori, può ottenere altre forme di sussidio.
Ora vediamo quali sono le malattie dell’apparato digerente per le quali è possibile ottenere un grado di invalidità pari o superiore al 74%. Chi soffre di problemi a stomaco o intestino può ottenere un assegno mensile INPS da circa 300 euro in questi casi:
-cirrosi epatica con ipertensione portale (dal 71% al 80%);
-epatite cronica attiva durante l’infanzia (dal 71% al 80%);
-cirrosi epatica con disturbi della personalità (95%);
-esofagostomia cervicale e gastrostomia (80%);
-malattie infiammatorie croniche dell’intestino di classe III e IV (dal 61% al 100%); trapianto di intestino o di fegato (dal 61% al 100%);
-sindrome di malassorbimento enterogeno da patologia del pancreas o intestinale (dal 61% al 80%).
Questi i casi più comuni per l’acquisizione del diritto alla pensione di invalidità per malattia dello stomaco o dell’intestino.
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