Diritti e doveri

Se la pensione minima non ti basta per vivere e pagare le bollette, richiedi l’integrazione. Ecco di cosa si tratta

La situazione che molti cittadini, in particolare pensionati, stanno vivendo è davvero allarmante. L’importo erogato in favore di coloro che percepiscono la pensione minima, non riesce a coprire i costi della vita, specialmente in questo momento in cui le bollette sono raddoppiate.

Sempre di più cresce il numero dei poveri, italiani per lo più ultra 65enni, che non riescono a pagare le utenze, a portare cibo sulla tavola tutti i giorni, a curarsi. Cosa fare quindi? Vi è la possibilità di richiedere l’integrazione sulla pensione o le maggiorazioni. Ecco di cosa si tratta.

Richiedi l’integrazione all’INPS

Se la tua pensione minima non è sufficiente per sopravvivere in modo dignitoso, puoi rivolgerti all’INPS è richiedere ciò che ti spetta: l’integrazione. Specie in questo periodo difficile. Ecco tutto quello che c’è da sapere per prendere un assegno INPS più alto.

Per richiedere l’integrazione è necessario rispettare dei requisiti.

Attualmente l’importo erogato della pensione minima è pari a 468,10 euro al mese sempre per 13 mensilità.

L’integrazione spetta quando non si supera la soglia dei 13.633,10 euro. Una soglia che è pari a due volte il trattamento annuo minimo.

Se si vive con il coniuge, oltre alla soglia del reddito personale deve essere rispettata pure quella del reddito coniugale. La cui soglia è attualmente posizionata, proprio per il 2022, a 27.266,20 euro. Ovverosia, quattro volte il trattamento minimo.

A quanto ammonta l’assegno INPS con l’integrazione al minimo

Se la pensione minima del 2022 non basta per sopravvivere, e se si rispettano i requisiti sopra indicati, allora a domanda l’integrazione dell’assegno si può ottenere.
Si potrà percepire così un massimo di 524,35 euro mensili anzichè 468 euro. Che fanno 6.816,55 euro per un totale di 13 mensilità.

Le maggiorazioni

E’ utile ricordare che l’ordinamento riconosce anche ulteriori sostegni nei confronti delle pensioni di importo basso oltre all’integrazione al minimo.

Si tratta della cd. maggiorazione sociale che può portare una quota aggiuntiva pari a 25,83 euro al mese per coloro che hanno dai 60 ai 64 anni, 82,64 euro per chi ha un’età che si colloca tra 65 e i 69 anni. In favore degli ultra 70enni c’è poi la possibilità di ottenere il cd. incremento al milione che porta in dote ai pensionati una ulteriore quota di 136,44 euro.



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